“Tempi persi” è il nuovo atteso EP dei Factanonverba, un quadro privo di cornice per osservare la realtà oltre le apparenze

Come annunciato la scorsa estate, in occasione della pubblicazione del fortunato singolo a tematica sociale “Diversi da chi”, il duo sassarese Factanonverba torna nei digital store con un’imperdibile raccolta di brani che ben evidenzia la caratura della loro concezione artistica: “Tempi persi”, questo il titolo dell’atteso EP, presenta una selezione di 6 tracce, scelte tra le oltre 30 scritte e composte dai due musicisti sardi nel solo periodo della pandemia.

Quattro brani inediti avvalorano il profondo tratto conscious insito nelle due release apripista – “Impossibile” e “Diversi da chi” -, coinvolgendo orecchie e cuori per scuotere e sensibilizzare gli animi di un pubblico che attraverso l’impeccabile intreccio di sonorità rock di matrice USA all’italian-pop più contemporaneo, si ritrova a riflettere su assunti e concetti quali il tempo e la ricerca di sé, mediante il susseguirsi di liriche e riff.

Tempo e ricerca sono proprio i due princìpi chiave su cui si articola il concept di un progetto dalla duplice accezione, in cui scenari evocativi, costantemente in bilico tra ritmo e introspezione, si posano su sonorità prive di fronzoli e virtuosismi, per collimare nella stessa ambivalenza dell’essere umano, trattando temi attualissimi, ma imperituri.

Dall’open track hegeliana “Strane idee” in cui la dicotomia tra bene e male si manifesta sempre più incline a farsi scudo dietro a fanatismi e pseudo ideali, passando per l’ossessione, il bisogno “malato” di apparire ad ogni costo dettato dalla sovraesposizione magistralmente narrato in “Limiti”, l’eterna lotta tra istinto ragione che ci impedisce di comprendere il nostro reale ruolo nel mondo egregiamente espressa in “Vivere o pensare” e l’eccelsa analisi sulla funzione, il peso della parola ai giorni nostri, esplicata in “Leggero”, i Factanonverba ci regalano uno spaccato onesto e sincero che si distacca da verità assolute e sentenze tendenziose per consentirci di meditare sull’utilizzo del nostro tempo; un quadro realistico e privo di cornice, di tutti quegli orpelli che spesso ci distraggono, o per meglio dire a cui spesso ci affidiamo per sfuggire all’onere di riflessioni e considerazioni personali, in cui è possibile osservare l’evidenza dell’oggi, tutti quegli assiomi quotidiani che si palesano dinanzi ad uno sguardo troppo impegnato ad inseguire la forma anziché la sostanza.

A supportare l’uscita del progetto, il videoclip ufficiale di “Strane idee”, girato dagli stessi artisti in collaborazione con il fumettista Joachim Tilloca che ne ha curato le vignette e Alessio Dalerci per la post produzione in editing e montaggio.

Intimisti per tempra e comunicativi per vocazione, i Factanonverba sono tra i migliori rappresentanti di un’innovazione musicale necessaria, sospesa tra la dimensione anticonvenzionale tipicamente connaturata nel rock ed i tratti più aware e meditativi del cantautorato italiano, capace di fluire in una serie di pubblicazioni che chiama all’azione, al produrre fatti oltre ogni sterile discussione, tradotta in una semplice ma efficace locuzione: “Facta, non Verba”.

A seguire, tracklist e Track by Track dell’EP:

“Tempi persi” – Tracklist:

  1. Strane idee
  2. Leggero
  3. Limiti
  4. Impossibile
  5. Vivere o pensare
  6. Diversi da chi

“Tempi persi” – Il disco raccontato dagli artisti:

Strane idee” è una seria riflessione sulla malvagità “banale” dell’essere umano, che arriva a compiere le peggiori atrocità in nome di valori assurdi, di credi fanatici e in difesa di pseudo tradizioni e di falsi concetti identitari.

Leggero”: l’analisi di come spesso le parole servano a creare malintesi e malumori e di come siano in grado di costruire verità ad hoc, utili a perorare questa o quella ragione grazie più al potere persuasivo che alla veridicità delle parole stesse.

Limiti” rappresenta uno spaccato non troppo ironico dell’assoluto bisogno di apparire ad ogni costo dei tempi moderni, di quel condividere ogni parte più intima della propria vita con la speranza di ottenere un qualche tipo di consenso da uno dei pubblici più pericolosi e influenzabile, ovvero quello virtuale dei social network.

Impossibile”: c’è un momento della nostra vita in cui iniziamo a guardare indietro, comprendendo tutti gli errori che abbiamo fatto. E la vera sfida è quella di non rimpiangere nulla, andando avanti concentrandosi sul presente.

Vivere o pensare” pine in musica l’eterna lotta tra istinto e ragione, che nel lato pratico, si traduce nelle due attività principali dell’essere umano, delle quali però, spesso, è difficile trovare la vera sintesi, quella che ci permette di comprendere il nostro vero ruolo nel mondo

Diversi da chi” è un vero e proprio inno contro ogni forma di discriminazione, a partire da quelle di genere, razza, ceto; un invito a mettere da parte tutti i pregiudizi in favore di empatia e condivisione in un mondo sempre più individualista.

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