Pop, punk e riflessione si fondono in “Luna”, il nuovo capolavoro di ritmo e introspezione dei Rebenga

Quando energia e introspezione si intrecciano, il risultato ha un solo nome, Rebenga.

Dopo aver conquistato pubblico e critica con l’abbraccio elettro-pop del come back estivo “Cuore Rotto”, il duo di fratelli emiliani torna in radio e nei digital store con “Luna”, un pezzo dal quale è davvero impossibile non farsi travolgere.

La fresca e coloratissima attitude del pop si intreccia alle sfumature melodiche ribelli e incalzanti del punk, dando vita ad un coloratissimo ritratto di grinta e intimismo in grado di raffigurare in maniera impeccabile il carisma e la vivace personalità della band. La fine di una relazione diventa l’inizio di un nuovo percorso, nel quale Andrea e Fortunato analizzano il contesto sociale in cui sono e siamo inseriti, mediante un susseguirsi di riff accattivanti capace di smuovere teste ed animi.

Un tuffo nella spiritualità dei due giovani e brillanti cantautori da cui si evince la loro ricercatezza autoriale, frutto di un’inclinazione all’osservazione e all’autoanalisi degna di nota, che ritrae in musica uno spaccato onesto e sincero della contemporaneità di cui siamo artefici, tra invidie, egoismo, individualismo e sentimenti di odio e avversione.

«L’ego ci isola, l’odio scivola come saliva su una ferita» e «tu non lo sai ma hanno le orecchie pure le pareti», sono solo due dei molteplici passaggi di un brano che nell’equilibrio tra connubio e antitesi di suoni e liriche, immortala il desiderio di poter vivere senza il timore di giudizi e preconcetti, abbandonandosi solo ed esclusivamente al volere del cuore.

Ed è così che quel tuffo nella sensibilità dei Rebenga ci consente di immergerci tra le controverse e contrastanti consuetudini della nostra epoca – «per me sei quel posto fisso che non ho voluto» -, permettendoci di commisurare l’epilogo di una storia d’amore al mesto e fin troppo repentino declino di una società che nella costante ricerca di evoluzione e progresso, si dimentica fin troppo spesso di considerare l’emotività e l’universo interiore di chi la compone, trasformandosi ed avvicinandoci sempre di più a diventare un agglomerato, un insieme di individui a sé stanti, non curanti del sentire altrui, di quegli altri che diventano un bersaglio su cui riversare e scaricare tutte le nostre personali frustrazioni.

«Questo pezzo – dichiarano i due cantautori – parla della rottura di una relazione che fa aprire gli occhi al protagonista sull’ambiente dal quale è circondato, in cui regnano invidia, egoismo ed odio. Un mondo arrogante e per niente inclusivo, che lo porta a chiedersi se al di là di esso, nel fascino della Luna, troverà pace e fortuna».

Una fortuna che non si identifica con ricchezza o prestigio, ma con quel benessere immateriale, spirituale e incorporeo, necessario per sentirsi liberi, liberi di essere se stessi.

“Luna”, un vero e proprio piccolo capolavoro del pop-punk made in Italy, sarà accompagnato dal videoclip ufficiale, in uscita nel corso delle prossime settimane.

Incisivi, caleidoscopici e dotati di una cifra stilistica unica e fortemente riconoscibile, i Rebenga riconfermano la loro originalità ed un’impeccabile abilità nel saper trasformare in versi la policromia del nostro tempo.

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