Fuori dal 13 settembre “Polvere”, il debutto di Bambina. La cantautrice scrive musica per esorcizzare i sentimenti e questo singolo ne è una chiara rappresentazione.
“Polvere” è rendersi conto del mondo attorno a noi. Mettere via il cellulare; aprire gli occhi e rendersi conto che qualcosa si è rotto. Siamo sempre connessi, ma mai davvero vicino all’altro. Bambina riflette su questa situazione e nasce così il suo primo singolo.
“Polvere” è un brano fortemente introspettivo con un testo che è pura poesia, accompagnato da un sound pop con influenze proveniente dal jazz. Delicato, ma sofisticato. Semplice, ma profondo. Bambina sa mescolare più mondi per far emozionare l’ascoltatore.
“Polvere nasce dalla constatazione che stiamo più a guardare lo schermo che a guardarci negli occhi. Nasce in un giorno come tanti, quando distrattamente lascio cadere a terra il cellulare, rompendo in maniera permanente lo schermo. Per due giorni rimango senza contatti virtuali e nello svolgersi della mia quotidianità inizio a fare molto più caso alle cose che accadono.
Una mattina, durante il mio solito tragitto in metropolitana, non avendo il telefono con me, per la prima volta percepisco intorno un profondo silenzio e, alzando lo sguardo, noto che tutti i presenti stanno con il capo chino sul cellulare.
Questa scena mi segna profondamente e suscita in me un forte senso di tristezza e di frustrazione, soprattutto per aver vissuto spesso anche io in prima persona tale situazione.
Torno a casa e inizio a scrivere la prima frase del brano: il mondo è chiuso in uno schermo e tutti contano un po’ più di te.
Viviamo in un mondo in cui apparentemente siamo sempre iper connessi, ma in realtà questa finta verità maschera una profonda solitudine, di cui spesso ci si vergogna o si ha paura. Bisognerebbe riscoprire la bellezza di stare da soli, perché è proprio nella solitudine che tutta la favola che ci siamo costruiti intorno e che vediamo attraverso lo schermo si sgretola, lasciando solo polvere”, così la cantautrice descrive il proprio brano.