Con “Lost Tapes vol. 21: Pino Minafra – The Beginnings ‘70 & ‘80”, il pianista e compositore pugliese Livio Minafra offre al pubblico uno sguardo privilegiato sulle radici musicali del padre, Pino Minafra, tra i più noti trombettisti jazz d’avanguardia italiani. Con una straordinaria celebrazione del talento e dell’eredità familiare nel jazz italiano, Minafra junior dedica, così, un nuovo capitolo del progetto “Lost Tapes” al padre Pino con un cd in uscita il 20 novembre su tutte le piattaforme digitali.
Lost Tapes vol. 21 – Livio Minafra
Una pubblicazione che ripercorre il decennio che ha plasmato la visione artistica di Pino Minafra, dagli esordi nella musica corale e bandistica pugliese fino ai primi passi nel jazz internazionale, offrendo una nuova prospettiva sulla storia musicale italiana, spesso vincolata ai miti americani. Attraverso registrazioni rare e inedite, recuperate con dedizione e fatica da Livio, emerge una visione del jazz che affonda le sue radici nel contesto culturale europeo, slegata dalle canoniche influenze d’oltreoceano e perfettamente integrata nella storia musicale della Puglia.
“Lost Tapes vol. 21” include tracce che vanno dal 1978 al 1988, un periodo segnato da collaborazioni iconiche e da esplorazioni stilistiche sorprendenti per Pino Minafra. Il pubblico di ascoltatori potrà immergersi negli arrangiamenti jazz di Tony Sorrentino del progetto Franco New G5, nel jazz swing del complesso di Mimì Laganara, nella musica rinascimentale della Camerata Musicale Rubastina, nelle sessioni live dei primi passi della Jazz Studio Orchestra e nelle prime collaborazioni con figure come Enrico Rava e Chet Baker. Quest’ultimo, conosciuto dal trombettista pugliese due mesi prima della tragica scomparsa, per un incontro di rara intensità creativa e spessore emotivo assieme a Pieranunzi, Franco Piana, Massimo Nunzi ed altri.
Pino Minafra rappresenta la terza generazione di jazzisti pugliesi, in un’eredità artistica in continuità con le passate generazioni (Mike Ortuso, Vito Morea, Cosimo Di Ceglie, Bruno Giannini…). Negli anni ’80 si unisce ai Nexus di Daniele Cavallanti e Tiziano Tononi e collabora con Antonello Salis. Fonda prima il gruppo Praxis (si pensi al lp Cenerentola) e poi il Pino Minafra Quintet (si pensi al lp Colori) con Paolino Dalla Porta e Sandro Satta.
Continua ad esibirsi in tutto il mondo con la Italian Instabile Orchestra, fondata nel 1990 insieme al poeta Vittorino Curci e al manager Riccardo Bergerone nello storico festival Europa Festival Jazz di Noci “Uomini e tendenze nella musica d’oggi”. Registrazioni storiche come il brano “Cenerentola”, l’inedito “Overnight Reflections” di Roberto Ottaviano o i Capricci armonici di Viviani o i Syntagma Musicum col loro repertorio rinascientale, mostrano un giovane Minafra a 360° alla scoperta di un linguaggio musicale personale oltrechè impegnato alla scoperta di compagni sonori di viaggio con la stessa visione aperta. Emerge un artista dallo stile eclettico, capace di attraversare generi e tecniche, dal jazz al barocco, dal blues al folk, sempre alla ricerca di una nuova voce, autenticamente pugliese e irriducibilmente originale.
Il progetto Lost Tapes, nato da un’idea di Livio Minafra nel 2017, è parte di un più ampio impegno per preservare e raccontare la storia del jazz italiano. Ogni volume della serie è una scoperta, e questo omaggio a Pino Minafra riavvolge il nastro alla ricerca dei primi passi di un artista che ha contribuito a dare forma al jazz europeo.