Fuori dal 1 novembre “Echoes of The Future”, il secondo EP dei Wanderlast. Cinque tracce autoprodotte con la collaborazione con Sprunk (Malvax) e il mastering di G. Versari (Muse).
“Echoes of The Future” riprende da dove la band aveva lasciato nel 2020, ovvero il momento in cui la band spariva con la loro macchina del tempo. Ed eccoli ora in orbita attorno a un pianeta sconosciuto, pronti a dirigersi verso un’astrobiblioteca, che contiene un congegno capace di far viaggiare nel tempo e nello spazio. Con i video dei diversi singoli, la band ci mostra il loro viaggio e le sfide che devono affrontare.
Le canzoni dell’EP, nate nel corso di questi quattro anni, affrontano temi differenti e personali il tutto in chiave elettropop con un pizzico di indie. Accattivanti e suggestivi, i Wanderlast sanno emozionare e far venir voglia di ballare.
“In Hysteresis, esploriamo la tensione tra l’inseguimento di una passione e la perdita di sé stessi lungo la strada. Si arriva a un punto in cui ci si rende conto che ogni sogno ha un prezzo, e quando quel prezzo è la tua stessa pelle, inizi a percepire tutto in modo diverso.
Cherished Memories, il nostro secondo singolo, parla di amore adulto e perdita. L’amore arriva all’improvviso e in un attimo ti trovi coinvolto completamente. È una canzone sull’imparare, crescere insieme e sacrificarsi per costruire un futuro migliore.
Lineup, il terzo singolo, è nato dopo un viaggio mio e del nostro bassista in Spagna, a Somo. Senza sapere esattamente cosa ci aspettasse, abbiamo imparato dal surf l’importanza di vivere il presente e di connetterci alle nuove energie. Anche il sound è una novità per noi, con l’uso di sample, synth più elaborati e distorti.
Overdrive è una delle nostre demo più vecchie, scritta durante la pandemia. Mi svegliavo presto ogni mattina e cominciavo a scrivere. Il ritornello è stato uno dei primi elementi a emergere. Il tema principale è la corsa verso le passioni, con un sound che richiama il nostro primo EP.
Inherit the Wind è quella a cui tengo di più. La demo risale a una notte del 2020, quando io e Francesco (il bassista) ci trovavamo in studio, tra una fetta di salame e un bicchiere di vino rosso. È nato tutto da un giro di basso che ha improvvisato Francesco. Il tema della canzone riflette sul concetto di eredità: abbiamo ereditato il mondo dai nostri genitori e a nostra volta lo lasceremo alle generazioni future. È nostro dovere assicurare che ciò che lasceremo sia migliore di ciò che abbiamo ricevuto“, così Davide descrive l’EP dei Wanderlast.