E allora? C’è che abbiamo il piacere di ospitare una grande performer e autrice, con grande piacere e riconoscenza. Eugenia Martino, impegnata nella promozione del suo nuovo pezzo intitolato “E allora”, muove i suoi primi passi come tanti bimbi, fra i quali anche il sottoscritto. Ma dallo Zecchino d’oro in tv, siamo arrivati all’impegno sul palco e come compositrice: un percorso fatto di grandi collaborazioni, successi. Un crescendo artistico che, come ci racconterà l’performer, trae ispirazione da grandi autori italiani e internazionali, e si contestualizza e contamina grazie agli incontri, formativi e professionali, accanto a grandi realtà e maestri della musica italiana.
Com’è nata la passione per la musica?
Da piccolissima, i miei mi regalarono un CANTATU e mi misi a scrivere la prima song. Poi ero ossessionata dallo Zecchino d’oro, la musica è entrata nella mia vita che avevo 4 anni.
Come è stato concepito il singolo “E allora”?
Ero al Cet frequentavo il corso autori e avevo un pianoforte in camera, così una sera dopo le lezioni mi sono seduta e sono uscite le prima note insieme alle parole.
E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
È quasi finito l’album che lo conterrà, uscirà a febbraio e ci saranno una serie di storie tra cui questa qui che è la storia della mia infanzia, ma non tutte le storie del albumsono storie della mia vita, anzi molte sono storie di vita di altri.
Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Difficile, moltissime salite, moltissimi no, moltissimi brava arriverai (ma non oggi). Fino all’incontro con Mogol, arrivato in una fase della mia vita in cui ero già grande dopo 12 anni di gavetta dura.
Quali sono le influenze artistiche?
Indubbiamente De andrè, Bob Dylan, Tracy Chapman, Vasco Rossi.
Quali sono le collaborazioni musicali?
Collaboro con tantissimi ragazzi soprattutto come autrice, ho collaborato ad alcuni brani di Davide Rossi, terzo classificato a XFACTOR e tanti altri.
E la collaborazione con Massimo Satta, così come quelle, di alto livello e grande qualità, precedenti?
Ho conosciutio Massimo al Cet quando uscì il singolo che avevo scritto in memoria di Davide Astori di cui Satta ha curato tutti gli arrangiamenti. Avere come produttore un musicista come lui che ha suonato con Lucio Dalla, Califano ecc è un enorme valore aggiunto al mio lavoro.
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?
Mi piace raccontare storie, ognuno ne trae la morale che vuole. L’unico denominatore comune è comunque la libertà di essere quello che si vuole sempre.
Parliamo delle pregiate esperienze di autrice?
Ho scritto molto negli ultimi due anni e sono arrivate delle belle soddisfazioni come il premio Donida per “MARIELLE”, canzoni come LA VITA CHE VOGLIO di Grace che hanno vinto il concorso “Musica è”, o come LADRO PER TE di Davide Rossi.Ho firmato un contratto editoriale con la GIURO/WARNER e sono molto contenta di potermi misurare con autori di grande livello.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti
Mi piace la scena musicale italiana, mi piace anche la trap fatta bene, mi piace Gazzelle, Achille Lauro, Ghali, mi dispiace solo che ci sia veramente poco spazio per le donne emergenti, è una scena dominata dai maschi sembra non ci siano spazi sufficienti per le ragazze.
Oltre al lavoro in promozione quale altro pezzo ci consigliate di ascoltare?
Nel mio vecchio EP in cui uscivo con lo pseudonimo JESS, ci sono brani che reputo ancora molto belli come LACRIME DI GHIACCIO e CIELO.
Come stai vivendo da performer e persona questo periodo del covid-19?
All’inizio a Marco l’avevo presa bene, ho messo su RADIO BUNKER una radio che dava spazio agli emergenti, ho scritto e letto molto, ultimamente invece il lockdown mi ha tolto energie, mi ha tolto un pò di stimoli ma penso che sia normale. Siamo in una gabbia da ci sembra non uscire più.
Quali sono i programmi futuri?
In realtà ho in programma solo di essere felice e di trasformare la musica nel mio unico mestiere se così mai si può chiamare.