Quattro chiacchiere con Alessio Ciccolo

Oggi parliamo di un esecutore conterraneo per me, classe ’91 e come tanti calabresi in cerca di fortuna come cittadino del mondo. Alessio Ciccolo, giovane e promettente cantautore oggi si racconta in questa intervista che ci ha gentilmente concesso.

Impegnato nella promozione del suo nuovo EP “Solo un dovere” scopriamo di più di questo astro nascente della musica italiana!

Com’è nata la passione per la musica?

Canto fin da piccolo, ma non è stato questo a fare la differenza. Invece durante gli ultimi anni del liceo ho avuto modo di far parte di una band che sosteneva alcuni spettacoli teatrali organizzati dalla scuola, e da lì è sbocciata questa passione per la scrittura.

Come è stato concepito l’EP “Solo un dovere”?

Per caso. Arrivato a Bologna ho annotato tutte le esperienze che mi accadevano con l’intento di scrivere un album sulla vita da fuorisede. In un momento successivo di magra creativa, ho avuto modo di raccontare una il prologo di quel presente, l’antefatto in cui il passaggio all’età adulta era diventato il tema conduttore.

E com’è nato il suo movie?

Dietro “i balconi” preesisteva una vicenda autobiografica che in qualche modo viene fuori dal testo. Insieme al regista Francesco Sergi abbiamo poi immaginato come vestire queste parole, dandogli una chiave di lettura diversa e allo stesso tempo richiamando l’attenzione sul file rouge dell’EP, ossia il crescere.

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?

L’album arriverà in un secondo momento.

Com’è stato il percorso d’esordio finora?

Tortuoso, ma credo sia normale e comune. Sono abbastanza soddisfatto dei brani pubblicati, pur consapevole che questo è soltanto il primo passo su un sentiero lungo.

Quali sono le influenze artistiche?

Principalmente la track d’autore italiana e il rock britannico dagli anni 70 a oggi; cerco di non pensare ad uno stile univoco, ma adattare un sound al asset su cui sto lavorando.

Quali sono le collaborazioni musicali?

Al momento non ho collaborato con altri musicisti, ma è uno dei buoni propositi per il 2021.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

Mi piacerebbe contraddistinguermi per qualità testuali e musicali: le canzoni a mio avviso non sono un pretesto per accrescere l’ego, ma per esprimere la propria intimità e “rendersi utile” a chi ascolta.

Parliamo delle pregiate esperienze di altri gruppi o di solista, su palchi, live e contest

Ho suonato in giro per Bologna negli ultimi anni, sia da solo sia con i primi progetti alternative rock.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Non apprezzo questa necessità vitale di farsi accettare dagli ascoltatori, rientrando obbligatoriamente nel panorama indie-pop. Ci vorrebbe una ventata di novità, progetti capaci di stupire senza badare ai numeri sui social.

Oltre al lavoro in promozione quale altro pezzo ci consigliate di ascoltare?

Consiglio CTR di Han e Giungla e il nuovo 45 giri di Iosonouncane.

Come stai vivendo da esecutore e persona questo periodo del covid-19?

Vista l’inevitabile assenza dai palchi, mi concentro di più su home recording e sulla stesura di testi caratterizzate da melodie più accessibili.

Quali sono i programmi futuri?

Collaborazioni, live e un concept-album.

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