La magia “Oltre il click”, raccontata direttamente dai La trappola di Dalian

Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto alla band La trappola di Dalian, formazione poliedrica che ci vizia e seduce con la sua arte. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Oltre il click, leggiamo con senso di empatia l’intervista alla band La trappola di Dalian, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita dei componenti, la formazione La trappola di Dalian si svelerà con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto alla band La trappola di Dalian!

– Com’è nata la vostra passione per la musica?

La nostra passione per la musica nasce dall’esigenza di una comunicazione sincera e diretta, senza fronzoli. Crediamo che la musica sia il veicolo migliore per esprimersi e catturare l’attenzione di un pubblico che, spesso e volentieri, non si sofferma sulle piccole cose.

– Cosa significa e com’è nato il nome “La Trappola di Dalian” e il vostro sound?

Dalian era il cane di Drake ed ha visto nascere la nostra band. Dalian faceva la guardia nel nostro cortile, adiacente alla nostra sala prove. Quando abbiamo iniziato a provare non ci convinceva da solo. Era un cane con un istinto di protezione senza eguali e quando si arrivava in sala, non ne voleva sapere: cominciava ad abbaiare, digrignando i denti, facendoci sentire in “trappola”. Ecco perché abbiamo scelto questo nome, “La Trappola di Dalian”. Il sound della band nasce dalla miscela delle nostre influenze musicali. La cosa che sicuramente ci caratterizza è il non aver mai voluto essere simili a qualcosa che c’era già in circolazione. Abbiamo sperimentato parecchio utilizzando l’elettronica per dare un taglio più moderno ai nostri brani. Le melodie incalzanti e il positive mood dello strumentale si contrappongono volutamente ai testi, introspettivi e a tratti crudi.

– Come è stato concepito l’album “Oltre il click”?

“Oltre il click” è sinonimo di andare oltre le apparenze che condizionano fortemente la società odierna. Viviamo in un mondo in cui viene dato peso ai like, ai follower, ai grandi numeri, trascurando la singolarità dell’individuo. Per questa ragione abbiamo deciso di fare emergere dai nostri brani situazioni vissute di disagio, sconforto, inadeguatezza, dando importanza a ciò che spesso viene stigmatizzato e/o “nascosto” dietro le apparenze. I testi, infatti, descrivono tratti intimi, a volte duri, di vita quotidiana che partono dalle nostre esperienze personali in cui la collettività può certamente identificarsi. Tutto ciò si scontra in maniera equilibrata con il positive mood delle musiche, a tratti ballerine ed incalzanti, che alleggeriscono l’ambient e lasciano spazio al divertimento. Abbiamo scelto “Oltre il click” come titolo del nostro primo album anche per un aspetto più tecnico riguardante la composizione dei brani stessi. Parte di questi ultimi sono stati composti a distanza durante i periodi di quarantena. Dovendo utilizzare dei software, la stesura delle nostre canzoni risultava “meccanica”, a tratti forzata. Fortunatamente siamo riusciti a riarrangiare i brani assieme, come siamo soliti fare, nella nostra sala prove, andando oltre il click di un computer, appunto. Questo ha reso il tutto più naturale.

– E com’è nato il vostro videoclip “Rossetto Veleno”?

La storia di “Rossetto Veleno” nasce da alcune idee, nostre e del nostro produttore, buttate giù su uno story board, come per ogni videoclip realizzato fino ad ora. Il testo del brano racconta la storia di una ragazza che guardandosi allo specchio cerca di farsi bella per uscire a far festa. Come accade un po’ a tutti, davanti allo specchio, che per antonomasia è un po’ come guardarsi dentro, esploriamo il nostro inconscio. Vengono a galla le nostre paure, i nostri dubbi. Questo è quello che fa la nostra attrice, Sara Palmas, in conflitto con sé stessa per un amore non corrisposto. Giorgio Pari, il ragazzo in questione, ritorna in questa nuova storia. Lo potete ritrovare nel nostro primo videoclip “Rumore”. Ci piaceva l’idea del suo ritorno in una nuova veste. Parallelamente alla storia dei due ragazzi, ci siamo noi che interpretiamo noi stessi in situazioni di vita quotidiana. Il video comincia con alcuni frame in cui, durante un sabato sera qualunque, si gioca alla play, cenando con del cibo da asporto. Abbiamo voluto evidenziare il cliché di questi ultimi due anni pandemici. La storia prosegue spostandoci a questa festa in cui si svolge la storia, fatta di sguardi, tra Sara e Giorgio.

– Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

Intenso, fatto di parecchio studio, gavetta e piccole soddisfazioni.

– Quali sono le influenze artistiche?

I nostri ascolti sono differenti tra di loro e questo ci ha permesso di sperimentare molto durante le fasi di composizione. Spaziamo dal rock al punk, dal pop all’elettronica. Non abbiamo mai cercato di emulare i nostri artisti preferiti. Crediamo che tutto ciò sia stato fondamentale per la creazione del nostro sound.

– Quali sono le collaborazioni musicali?

Se si tratta di collaborazioni, di featuring, con altri artisti, al momento non abbiamo ancora avuto l’occasione di farlo. Senza dubbio è un’esperienza che ci piacerebbe fare in futuro. A livello di produzione musicale collaboriamo con Adriano Vecchio, produttore torinese con un bagaglio artistico di un certo peso. Grazie a lui è stata possibile la realizzazione del nostro primo album e dei videoclip usciti finora.

– E la collaborazione con l’etichetta Sette AFK Label nel lavoro in promozione?

Siamo una bella squadra! Con la label Sette AFK, capitanata da Adriano Vecchio, ci siamo trovati bene sin da subito, già dal primo singolo “Rumore”. Collaborando con Adriano, parallelamente alle produzioni musicali, si è creata una bella sinergia e ne siamo entusiasti. Per l’uscita del primo album abbiamo iniziato una collaborazione con l’ufficio stampa Nextpress: per noi è un’esperienza nuova ma c’è già sintonia.

– Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

Abbiamo scelto di fare emergere dai nostri brani situazioni vissute di disagio, sconforto e inadeguatezza. Le musiche, come abbiamo già detto, si scontrano volutamente con i testi, per stemperarne il contenuto. Vogliamo che il messaggio arrivi in maniera diretta, senza però appesantire l’ascoltatore.

– Parliamo delle pregiate esperienze di live, concerti e concorsi?

Ci siamo esibiti in diversi club del nord Italia: Ziggy Club (TO), Padiglione 14 (TO), Il Peocio (TO), Legend Club (MI) in occasione del Rock in Park Contest, Babilonia (IM), etc. Avremmo dovuto suonare in alcuni club del centro Italia ma non ci è stato possibile a causa del covid. Ripartiremo con questo 2022.

– Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

La scena musicale italiana sta cambiando, è sempre in evoluzione. Pensiamo che purtroppo si dia troppa importanza all’apparenza e poco alla sostanza. “Oltre il click” porta con sé il messaggio dell’andare oltre tutto questo, oltre l’esplicito, come già detto.

– Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

Tutti i brani antecedenti l’uscita di “Oltre il click” sono stati inseriti nell’album stesso. Quest’ultimo racchiude tutto il lavoro fatto fino ad ora. Siamo stati rallentati dal periodo pandemico ma, per non perderci, abbiamo sfruttato i momenti lontano dal palco per produrre nuovo materiale. Il progetto è nato nel 2019 con tutt’altra intenzione, a partire già dai testi in lingua inglese. Abbiamo quindi dedicato il primo anno ad una composizione che allo stato attuale delle cose non ci rappresenta più. Poi è arrivato il covid e durante la quarantena abbiamo deciso di stravolgere il progetto. Questo è stato stimolante e probabilmente è stato uno dei motivi che ci ha spronati di più.

– Come state vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Allo stato attuale delle cose possiamo senza dubbio tirare un bel respiro di sollievo. La situazione si è certamente sbloccata rispetto a qualche mese fa. Non è stato facile portare avanti un progetto nato da solo un anno durante un periodo così sconfortante. Ci sono stati momenti difficili ma la nostra determinazione e soprattutto il rapporto che ci lega ci hanno permesso di andare avanti.

– Quali sono i programmi futuri?

Suonare su nuovi palchi, senza dubbio. Stiamo lavorando all’arrangiamento di una cover che uscirà prossimamente. Non possiamo svelarvi di più. Dopo il primo album ci butteremo sulle nuove composizioni. Non ci si ferma mai.

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