JSP Crew, il rap e il jazz mai così vicini!

Un nome strano, apparentemente, ma che riserva una bella sorpresa, tributo al grande Pino Daniele (e io che pensavo si riferisse a Java server pages…!). I JSP Crew sono un gruppo di artisti riuniti dalla voglia di apportare al rap una chiave di lettura diversa e innovativa: fare rap con un gruppo musicale anzicchè con loop e basi. In realtà, i JSP Crew vogliono andare oltre: unire lo stile rap a quello jazz, operazione estremamente delicata ma riuscita che possiamo ascoltare nella singolare e raffinata uscita del loro album in formato di vinile. Dallo scorso novembre, infatti, è disponibile “Lotto con me stesso” di cui ci parleranno in questa bella intervista, così come di tanti altri retroscena. Con gratitudine e curiosità, entriamo nel mondo e nel mood di questa crew!

Com’è nata la passione per la musica?
Diciamo che siamo sempre stati tutti e quattro degli affamati ascoltatori e siamo stati anche fortunati ad avere delle influenze familiari (chi più chi meno). Nel nostro gruppo di amici storici qualcuno aveva cominciato già il suo percorso di cazzeggio musicale già dai primi anni del liceo.

Cosa significa e come è nato il nome JSP Crew e il suo sound?
Con il nome del gruppo abbiamo voluto onorare una delle nostre più grandi influenze musicali: siamo estremamente legati a Pino Daniele, sopratutto dal punto di vista emotivo ed empatico. J.S.P. è l’acronimo di “J so’ Pazz”, cui siamo particolarmente legati non tanto per il successo che ha avuto, ma per quello che rappresenta per noi. Il nostro sound è molto legato ed ispirato a queste sonorità, che hanno influenze black d’oltreoceano, ma che rimangono radicate nel territorio in cui nascono… per forza di cose!

Come è stato concepito Lotto con me stesso?
Ci conosciamo tutti da anni. Gigi è un Fan di Sillamandria, quindi un giorno è andato da lui con una primordiale “Le cose che non dici” strumentale e la necessità di sentirci sopra il suo rap. Da lì abbiamo recuperato lo spettro dei JSP e abbiamo cominciato a vederci nel BOX di Stefano e a fare le prime prove. Il processo di creazione del albumè avvenuto naturalmente, arricchito dai suggerimenti culturali di ognuno di noi, venendo tutti da background musicali diversi. Lotto con me stesso è quindi una raccolta di tutte le varie basi e jam che in due anni sono diventate i pezzi che per noi dovevano essere quelli da mettere in trasmissione nel disco.

Come è nato il vostro movie?

Siamo molto appassionati di cinema e di video making in generale. Grazie al prezioso aiuto di Giuseppe Rasi e dei ragazzi del suo team “The Big Shaved” siamo riusciti a mettere in musica la nostra città, ma per la prima volta nella nostra vita non con una musica qualunque, ma col suono delle nostre note.

Come è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

Molto bello e molto divertente, anche se breve (dato che al massimo potevamo andare da casa a lavoro o da casa al mercato per fare la spesa, causa COVID). Preferiamo fare dell’ironia: il periodo non è dei migliori, ma bisogna continuare a remare. Comunque siamo stracontenti per tutti i feedback positivi e per tutte le persone che si sono ritrovate nel lavoro e che hanno avuto il tempo di ascoltare e ricondividere la nostra musica.

Quali sono le influnze artistiche?

Sono veramente infinite. Sono artistiche, ma anche quotidiane. Possono venire da Pino Daniele a Ettore Scola, da Chick Corea a Scorsese, da George Duke a gli Yes. Immaginate che possiamo passare una giornata intera ad ascoltare questa roba in maniera tanquilla e serena, ci fa impazzire, ci sguazziamo dentro.

Quali sono le collaborazioni musicali?

Nel albumLotto con me stesso troverete le collaborazioni di Daniele Tittarelli, DJ Mike, Tahnee Rodriguez, Diego Reali, Francesco Fratini, Daniele Folcarelli. Già adesso stiamo lavorando con nuove collaborazioni, ma non possiamo svelarvi nulla! 😀

E la collaborazione dell’etichetta Aldebaran Records nel lavoro di promozione?

Grazie ad Aldebaran Records e a Michael Deva, che ha curato il master, siamo riusciti a realizzare una stampa in vinile in edizione limitata di 300 copie del nostro lavoro, che potrete trovare su www.aldebaranrecords.com.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la musica?

“Rabbia, sete, acqua salata”- cit.

 

Cosa ne pensi della scena italiana? E cosa cambieresti, miglioreresti?

Ci piace la musica italiana (ed internazionale) di qualità, quella fatta con passione e dedizione. Non cambieremmo o miglioreremmo nulla, vorremmo solo che circolasse di più

 

Oltre al lavoro in promozione, quale pezzo ci consigliate di più da ascoltare?

Noi vi consigliamo di ascoltare tutto l’album – come se faceva na volta. Però vi consigliamo Black Benjie, anche per augurarci buona fortuna.

Come stati vivendo da esecutore e persona questo periodo del COVID-19

Male. Abbastanza male. Lo dicamo sopratutto come entità di gruppo, come J.S.P., non potendo fare prove in presenza, concerti live, non potendo avere e sentire un pubblico presente. E’ un periodo con la M maiuscola.

Quali sono i programmi futuri?

Abbiamo un video in uscita veramente a breve, sempre con i Big Shaved. E una bella collaborazione che sveleremo non appena finiti i primi pezzi.


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