Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto a angelae, artista poliedrica che sta spopolando nelle piattaforme musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro La giostra, pubblichiamo con gratitudine l’intervista a angelae, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Avviciniamoci con garbo e curiosità al mondo musicale e personale, angelae si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a angelae!
Com’è nata tua la passione per la musica?
è nata grazie ai dischi che mio papà ci faceva ascoltare quando eravamo piccole e con tutte le canzoni che ci hanno fatto cantare a scuola, ho avuto molti insegnanti appassionati di musica che mi hanno trasmesso tanto.
“angelae” vogliamo sapere di più dei tuoi superpoteri…!
Avere paura di tutto e farlo lo stesso ma forse non è un superpotere è solo necessità.
Come è stato concepito il lavoro La giostra?
Abbiamo lavorato in sala prove insieme, io e i musicisti che suonano con me (Andrea Barin, Vittorio Ferraresi, Adelaide Garbin ed Emanuele Vassalli) partendo da un audio che ho registrato dopo aver visto i fuochi d’artificio e aver pensato che si spegnevano troppo velocemente, quel giorno non ero di ottimo umore. Abbiamo portato una bozza del brano in studio da Gianluca Zanin e con lui abbiamo trovato la forma definitiva. Ci è piaciuto molto lavorare così e abbiamo già deciso che riapplicheremo il metodo per i prossimi pezzi.
Il lavoro è accompagnato da un video?
sì, è stato realizzato con Stefano Di Giovanni di Shootie e si può vedere sul mio canale YouTube! Abbiamo girato durante una giornata caldissima in un appartamento abbandonato a Vigevano. Io e Stefano siamo entrati subito in sintonia e abbiamo lavorato molto bene anche se mi dovevo fermare ogni 5 secondi per asciugarmi il sudore ma è stato bellissimo… e alla fine delle riprese la signora del piano di sotto cantava il ritornello della Giostra, ci ha fatto molto ridere!
Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
Esattamente, La giostra è la prima di una serie di uscite che realizzeremo ogni 30-40 giorni circa da qui fino a maggio quando uscirà il disco!
Cos’è per te l’arte, la musica?
La modalità attraverso cui mi esprimo meglio, la porta che mi fa uscire da me stessa per potermi esprimere verso gli altri. Con questo scambio imparo moltissimo, mi modifico e cerco di migliorarmi, lo stare sempre proiettati verso se stessi a volte distorce la realtà, cambia le proporzioni dei problemi e ti intrappola ma quando hai un carattere introverso è difficile trovare un piano di comunicazione con l’esterno e la profondità di analisi di cui si è capaci diventa una gabbia invece che uno strumento. Fare musica e stare sul palco stanno diventando il mio piano di comunicazione e ne sono felicissima e grata.
Quali sono le tue influenze artistiche?
I grandi cantautori italiani, primo tra tutti Ivano Fossati e guardando al panorama internazionale direi invece Florence&The Machine e St. Vincent.
Quali sono le tue collaborazioni musicali?
Collaboro con tantissimi musicisti per i miei brani, per l’arrangiamento, la produzione, trovo che la condivisione sia alla base della musica. Non ho mai fatto un featuring di un mio brano ma spero accada presto!
Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Vorrei normalizzare la fatica di stare al mondo e l’inadeguatezza, svelare le solitudini che ci accomunano e renderle qualcosa di questo mondo, credo che la bellezza della musica sia molto distante dal divismo e che la poesia sia in quello che proviamo tutti, tutti i giorni.
Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
L’ultima pubblicazione è stata Sassolini, è l’ultimo disco uscito, un lavoro molto corposo di 16 tracce e nel quale ho voluto racchiudere un po’ la strada fatta fino a qui, La giostra e tutto quello che verrà sono lavori molto diversi che aprono un nuovo capitolo, sicuramente più underground.
Per quanto riguarda i live invece ho lavorato per un periodo con Anthill Booking e sono riuscita fare più di 40 concerti in un anno, questo mi ha insegnato molto, sull’organizzazione, i tempi, come gestire la strumentazione sul palco e anche le energie e mi ha anche confermato che il live è una dimensione che mi appartiene moltissimo e che ricerco, ora il mio obbiettivo è trovare degli spazi adatti al mio progetto. Gli ultimi concorsi che ho fatto sono anche quelli che mi sono piaciuti di più, il premio Bianca D’Aponte nel 2022 e il Premio Onda Rosa Indipendente nel 2023.
Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
Penso che ci sono molti emergenti veramente validi ma che in generale l’attenzione e gli spazi siano tutti dedicati al mainstream dove manca varietà di generi. Cambierei Sanremo, una settimana dedicata alla musica deve per forza essere una gara e dividere tra big e giovani? La serata che preferisco è quella dei duetti e credo che dovrebbe essere una manifestazione interamente così, spazio alle contaminazioni, agli ospiti, a rivisitazioni, a musica nuova, uno spettacolo e una festa. Le gare sono distanti dall’idea che ho della musica e trovo triste che i concorsi siano tra le poche possibilità per emergere in questo ambiente.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Direi Punto Gi, è una canzone in cui mi sono sentita la voce di una storia collettiva.
Progetti a breve e lungo termine?
A breve termine è l’uscita di un altro singolo il mese prossimo, a medio termine l’album a maggio e a lungo termine una tournée all’estero.