Fuori dal 27 maggio, il nuovo singolo di Davide Flauto, “Tornado”, dopo il successo di “Dove finisce l’universo”, e relativo Remix (by Davi) dedicato alla sua bambina Elodie ed uscito nel giorno del suo quarto compleanno. Frutto della collaborazione con il suo storico produttore Luca Balduzzi, questo singolo è l’anticipazione di un disco diverso, dal punto di vista sia artistico che contenutistico, differenza evidente per chi conosce il percorso del cantautore, distintosi e amato dal pubblico per la partecipazione ad Amici, nona edizione del talent di Maria De Filippi (vinta da Emma Marrone).
Anche Davide è a sua volta diverso, come immagine e come maturità artistica : “Tornado” preannuncia infatti un nuovo look, frutto di un lavoro portato avanti con il nuovo management (Abacusweb) e grazie alla collaborazione di Alex Ingegnoso (Hairstylist:) e Valentina Costa (MUA), una immagine che vuol incarnare la sua essenza attuale e la sua evoluzione futura: lasciata ogni ogni etichetta passata, non più emo, vediamo un Davide gioioso, positivo, solare, ironico e giocoso…
Ne abbiamo parlato con lui direttamente per saperne di più.
Come è nata l’idea di questo nuovo singolo?
Dalle mie vicende personali, “Tornado” prende spunto dalla fine dell’ultima relazione con la madre di mia figlia. Una separazione avvenuta bruscamente proprio come un tornado improvviso, da qui il titolo del singolo, che in una sola parola rappresenta la sensazione provata. Un turbinio di emozioni che scoppiano come una bomba all’improvviso, una porta chiusa in faccia e la consapevolezza che da quel momento niente sarebbe più stato lo stesso. Il videoclip, girato nella bellissima cava di Botticino e nel parco delle Cave di Brescia, gioca sulla mia immagine rinnovata e sull’amore verso la vita, su cui si focalizzano le immagini grazie alla maestria di Matteo Sambero, che è ormai il punto di riferimento per la parte video del mio progetto. https://www.youtube.com/watch?v=Y07bwhg79o8&t=2s
Come è stato il tuo percorso nel mondo della musica?
Ho iniziato fin da bambino, vedevo spesso i miei zii paterni cantare e suonare, mio padre compreso, ho quindi avuto l’istinto di provarci anch’io. Inizialmente mi sono avvicinato al mondo del teatro e successivamente a quello della musica, questo perché mio padre era studente di recitazione in giovane età all’accademia di Piero Mazzarella e mi ha incuriosito. Il mio primo testo con melodia l’ho concepito all’età di 13 anni e ricordo che il titolo era “La voce del vento”. La mia prima vera canzone invece è nata quando avevo 16 anni, ma non esiste una registrazione, una canzone pop in inglese. Ho continuato con l’inglese per un bel po’ di tempo fino a che non ho fondato la mia prima band quando avevo 18 anni, gli Existence. Dopo che ci siamo sciolti, sono entrato ad Amici, ma come cantante, non come cantautore.
Cosa ricordi della tua esperienza in ‘Amici’?
È stata per me senza ombra di dubbio un’esperienza unica che mi ha aiutato a scoprirmi e a iniziare a rompere quel guscio protettivo che avevo e dal quale non volevo uscire. Mi ha dato molte opportunità dopo, soprattutto quella di lavorare con seri professionisti del settore e imparare da loro il mestiere di cantautore. Rifarei quell’esperienza altre mille volte solo per l’aria di positività che si respira.
Quali sono i tuoi progetti presenti e futuri?
Questo singolo è il secondo di una serie di lanci discografici, nel mentre si lavora a nuovi brani, in funzione di un album che vedrà la luce molto presto. Intanto ho ritrovato alcuni amici e rinnovato con loro il team di lavoro, accanto al mio produttore storico (Luca Balduzzi) oggi sto collaborando con Rita Biganzoli (di Abacusweb), che segue il progetto da diversi punti di vista. Diciamo che siamo pronti per un nuovo inizio alla grande!
Ph.: Chiara Sardelli
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