Da SAMANTHA a tutta la sua vita, giù la maschera per California

Accogliamo calorosamente e spalanchiamo le nostre curiose orecchie a Nicolo’ Palandrani, also-known-as California, artista poliedrico che ci sorprende coi suoi prodigi artistici. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro SAMANTHA, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a California, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Entriamo più a fondo nella vita e nelle opere, California si narrerà con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con PressACom, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a California!

Com’è nata tua la passione per la musica?

Nasce all’età di 15 anni, fra i banchi di scuola con un gruppo di amici. Iniziai con un testo scritto all’intervallo e da li non ho più smesso. Avevo sempre le cuffiette nelle orecchie e sentivo la necessita di dire la mia, di mettere la mia vita a tempo di un beat.

“California” vogliamo sapere di più dei tuoi superpoteri…!

Ahahahah non ho superpoteri purtroppo. Un forse si pero: lavoro tutto il giorno e la sera al posto di dormire, scrivo canzoni, che registro sempre di sera. Ho una doppia insomma, un po’ come Batman, che di giorno stava in giacca e cravatta e di notte salvava Gotham dai criminali!

Come descriveresti la nascita di SAMANTHA?

Naturale e liberatoria: nasce un pomeriggio di fine lockdown, in primavera. Chitarra, voce, le parole sono uscite da sé, Samantha la vedevo davanti, era come se fosse accanto a me nella mia cameretta.

Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?

Purtroppo no, nessuna clip. Generalmente non penso quasi mai a video delle mie canzoni, anche perché non mi vengono mai idee geniali! Pero sono un grande appassionato di cinema, e quindi magari prima o poi gireremo il video ufficiale.

Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?

Si, uscirà un altro singolo all’inizio del 2022 e poi svelerò la track-list e la data di uscita del mio nuovo EP. Non un vero e proprio disco, perché le tracce saranno 7/8, quindi un formato EP più contenuto. Due anni di lavoro, finalmente posso farlo sentire al pubblico! Onestamente non so ancora la data ufficiale, ma sarà sicuramente nei primi mesi dell’anno nuovo.

 

 

Cos’è per te l’arte, la musica?

L’arte e la musica sono due forme eccezionali di evasione: quando scrivo e quando canto non penso a nulla. Non penso alla mia vita, alle cose quotidiane, ai problemi, a nulla. Sono solo io, il mio testo, la mia voce, la mia musica. Sono un ottimo mezzo per comunicare con chiunque ma anche per diffondere cultura, una cosa non da poco insomma.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Nasco col pop/ rock californiano: Blink 182, Green Day, Offspring, Sum 41 e poi Nirvana. Italiano invece Battisti e Vasco Rossi su tutti.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

L’unica collaborazione è con Fabio Brando, chitarrista e amico fraterno. Lui ha curato tutta la parte melodica delle mie canzoni, ha creato i giri di chitarre e di piano, un vero talento. In studio mi ha aiutato un sacco e mi ha fatto lavorare in un modo nuovo, più professionale, che prima purtroppo non conoscevo.

E la collaborazione con PressaCom nel lavoro in promozione?

I ragazzi di PressaCom sono ottimi, professionali sul pezzo, una collaborazione di cui sono felice, dei veri professionisti. Il lavoro di comunicazione oggi fa tantissimo, e sono contento di averli incontrati.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Diciamo che non ho dei contenuti specifici, racconto un po’ la vita quotidiana, quella di tutti i giorni. Mi piace trasmettere con le parole, ma anche dare dell’immagine all’ascoltatore, con delle storytelling tipo Samantha. La mia musica esprime semplicità, è diretta e sincera. Sono 3 valori a cui tengo molto e spero che chi ascolta le canzoni colga questi aspetti.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Non ho mai fatto grandi pubblicazioni, palchi invece ne ho girati un sacco: dalla pizzeria del paesino a palchi più grossi, con aperture a live anche importanti, soprattutto quando militavo nel rap: Marracash, Club Dogo, Fedez tra tutti. Palchi che mi hanno aiutato molto ed ovviamente esperienze uniche.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Una volta pensavo ci fossero troppi “vecchi” ma ora ascoltando le cose nuove che escono, forse preferisco i vecchi ahahah

In realtà ascolto poco le nuove uscite, se non ovviamente degli artisti che più mi interessano. Spesso riascolto i dischi del passato, soprattutto cantautorali, quei dischi che non muoiono mai ecco. Sono più per il contenuto, e oggi il contenuto nelle canzoni latita parecchio.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Sul mio profilo Spotify, oltre a Samantha, trovate Mediterraneo, il mio primo singolo. Ve lo consiglio perché è ispirato al film di Salvatores, quindi un bel binomio musica/cinema

 Come stai vivendo da artista e persona questo periodo del covid-19?

Ora che un lo la macchina ha ripreso a camminare meglio. In lockdown ero abbastanza abbattuto moralmente. L’ho subita parecchio. Per fortuna c’era la mia chitarra a farmi compagnia, infatti ne ho approfittato. L’unica nota positiva è stata questa: stare svegli fino all’alba per scrivere un testo, senza preoccuparsi della sveglia.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Diventare un cantautore professionista. Ci lavoro da tanto, ci sto dietro, pur sapendo che è una strada difficilissima. Ma la speranza è sempre l’ultima a morire, e la musica ha delle porte segrete che non si vedono, ma che di punto in bianco si possono aprire magicamente.

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