Da La Blatta a tutta la sua vita, giù la maschera per Vivo

Con grande gioia diamo il benvenuto a Vivo, artista poliedrico che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro La Blatta, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a Vivo, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Vivo ci condividerà con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Vivo!

Com’è nata tua la passione per la musica?
Non lo ricordo, perchè è sempre stata con me. Da bambino sognavo di cantare su un palco davanti ad un grande pubblico. A scuola sognavo di fare studi musicali, senza aver ancora mai suonato uno strumento. Avrò avuto otto anni, o giù di lì, i miei mi regalarono un walkman a cassette. Non me ne separavo mai. Passavo tutto il mio tempo ad ascoltare musica. Sono quasi tentato di credere che questa passione sia nata con me, scritta nel mio DNA.

Descrivi “Vivo” e il suo personaggio, i suoi pregi e i suoi difetti
Vivo si pone l’obiettivo di essere antagonista del suo stesso personaggio, e quindi incarna la vittoria dell’essenza sull’apparenza. Di conseguenza, è necessario che l’ego muoia per cedere il suo posto all’arte.
Un pregio significativo è l’infaticabilitá, un grande difetto è l’ossessione per il perfezionismo.

Come descriveresti la nascita di La Blatta?
“La Blatta” è nato in una delle mie tante sessioni solitarie di produzione nel mio vecchio studiolo sotterraneo di Battipaglia. Un box auto in cui avevo allestito uno studio. A furia di trascorrere giorni e notti sottoterra, mi sono sentito un po’ come una sorta di scarafaggio…eppure, non so perchè, fiero di esserlo.

Il lavoro è accompagnato da un video?
l’idea di un video c’è ed è già ben definita. Di conseguenza, presto avremo un video ufficiale di “La Blatta”

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
L’album da cui è estratto si intitola Blatte ed è disponibile dall’8 Novembre su tutti i digital store. Distribuito ed editato da Ǫanto Records.

Cos’è per te l’arte, la musica?
La mia maniera di vivere l’arte si può riassumere in un unico termine: necessità espressiva. Se qualcuno mi strappasse via le dita e le corde vocali, rendendomi inabile nel suonare e cantare, credo che comincerei a dipingere usando i piedi, pur di esprimere la mia essenza.

Ǫuali sono le tue influenze artistiche?
Le mie influenze vengono dai libri, dal cinema, dai dischi, dai concerti, ma non solo…vengono anche dalla vita di tutti i giorni, dalle storie degli altri, dai tanti viaggi, dagli odori dei posti.

Ǫuali sono le tue collaborazioni musicali?
L’album “Blatte” ha visto la collaborazione di Mario Sernicola al basso e agli arrangiamenti (al mio fianco dall’ “episodio pilota” di questo progetto!), Giovanni La Ferrara alle chitarre elettriche e agli arrangiamenti, Valerio De Martino alla batteria nel brano “Pasquale Vive A Napoli”, Il riff di chitarra di “Nudo” si deve a Liberato Taglianetti, Pasquale Di Lascio alla batteria e le percussioni nelle esibizioni live.
L’album vanta anche il featuring con Nuova48 aka BernardoGamurra, che si è occupato della strofa rap e di arricchire il beat in “Sparire”, traccia di chiusura dell’ album. Altro elemento essenziale per delineare il sound dell’album è stato il tocco di Mattia D’Amato che ha curato mix e mastering.

Ǫuali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?
Indubbiamente, questo album vuole indagare l’animo umano.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
tra le più belle esperienze raccolte finora, includerei il secondo posto in classifica al contest “Il Cilento” di Viviamo Cilento 2024, la partecipazione al Festival Bacco 2024, il concerto alla Birroteca di Potenza, il release party alla Libreria Ulisse di Bologna, ma ciò che ho amato di più è stato lo street tour 2024 in cui ho tenuto dei veri e propri concertini clandestini nelle piazze di 5 meravigliose città italiane. Partendo da sud: Napoli, Roma, Perugia, Bologna, Milano.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?
dipende cosa si intende per “scena italiana”. Se si parla di mainstream, posso dire che non mi interessa granché, trovo i tormentoni poco interessanti. Cambierei questa tendenza a non avventurarsi mai in sentieri poco confortevoli, sia da parte dei discografici che degli artisti. Si produce e si vende ciò che, di fatto, funziona per le masse.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Squarci, forse la mia preferita dell’album.

Ǫuali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Spero in un 2025 pieno, pienissimo di live in giro per l’Italia (e perchè no, qualche data in Europa). Iniziare a scrivere il nuovo album, di cui già esistono delle bozze e fare sempre meglio nei prossimi lavori.

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