7corde

La tua musica… con una marcia in piu'

Da “Il Ballo della Rabbia” a tutta la sua vita, giù la maschera per Nico Del Greco

Straordinaria intervista oggi a Nico Del Greco , artista poliedrico che sta spopolando nelle piattaforme musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro “Il Ballo della Rabbia”, leggiamo con curiosità l’intervista a Nico Del Greco , grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Nico Del Greco si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Entriamo nel vivo dell’intervista e diamo un caloroso benvenuto a Nico Del Greco !

Com’è nata la tua passione per la musica?
La musica è sempre stata una compagna di viaggio importante per me. Ho iniziato a cantare da bambino, e non ho più smesso. Poi é arrivata la scrittura, le esibizioni dal vivo e un approccio alla musica più professionale. Ma lavoro a parte, scrivere é da sempre la mia terapia gratuita.

Usa tre aggettivi (e perché) per descrivere “Nico Del Greco “ e il suo personaggio…
istintivo, ironico e appassionato. In pratica: faccio di testa mia, ci rido sopra e mi
diverto, e soprattutto ci metto il cuore.

Prima l’uovo (il testo) o la gallina (la musica). Com’è stato il processo di creazione di “Il Ballo della Rabbia”?
In questo caso è nato prima il testo. Volevo raccontare la rabbia in una maniera
non cupa, ma liberatoria, quasi festosa. Poi è arrivata la musica che ha trasformato quelle parole in un grido collettivo, qualcosa che potesse far ballare e urlare insieme.

Si sa che un’immagine vale più di mille parole, ma le note non sono da meno! Il lavoro è stato valorizzato da una clip?
Sì! Credo che oggi investire troppo in video elaborati, specialmente se si è artisti
indipendenti, non valga molto la pena. Però creare comunque qualcosa a livello visivo per accompagnare la musica é spesso un valore aggiunto secondo me, perché completa la storia e dà un volto alle emozioni.

Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?
Diciamo che ho un bel bagaglio di novità che sicuramente ho intenzione di condividere.

Cos’è per te l’arte, la musica?
È libertà. È la possibilità di dire tutto, anche quello che non è facile dire nella vita di tutti i giorni. È un ponte per unirsi alle persone: io ti do un pezzo di me e tu ti ci ritrovi. É connessione.

Quali sono le tue influenze artistiche?
Ho ascoltato di tutto, dal pop al rock, fino al musical. Amo artisti che sanno emozionare e sorprendere: quelli che ti fanno ballare ma anche riflettere. E un po’ di teatralità ci vuole sempre…

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Ho avuto la fortuna di lavorare sia in Italia che all’estero, specialmente a Londra, dove vivo, e recentemente come cantante e direttore artistico in Grecia. Ho pubblicato brani indipendenti con video autoprodotti e fatto live in diverse realtà: ogni volta è un’esperienza che mi arricchisce e mi ricorda le ragioni che mi spingono a continuare a scrivere.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/ miglioreresti?
Credo che in Italia ci siano tantissimi talenti e una grande tradizione musicale.
Forse a volte si gioca troppo “sul sicuro”. Io darei più spazio alla sperimentazione e a chi osa con linguaggi e sonorità diverse. Soprattutto, darei spazio agli artisti indipendenti. Non tutti hanno voglia di diventare un prodotto commerciale, ma se si resta indipendenti é difficile accedere a realtà che possano dare visibilità e supporto all’artista.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare?
Ascoltate tutto, e soffermatevi su ciò che dà forma e voce a ciò che sentite dentro. Ascoltate chi scrive di vita vera, chi usa la musica come mezzo per alimentare conversazioni e diminuire le distanze.

Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando?
Sto lavorando all’uscita di nuove storie. Ci sarà anche una collaborazione speciale in uno dei pezzi che farò uscire. Diciamo che ho tanta voglia di sporcarmi le mani.