Boca Loca e altre storie, raccontate direttamente da Red Light Royals

Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto alla band Red Light Royals, formazione poliedrica che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Boca Loca, leggiamo con senso di empatia l’intervista alla band Red Light Royals, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Entriamo più a fondo nella vita e nelle opere dei componenti, la formazione Red Light Royals si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto alla band Red Light Royals!

Com’è nata vostra la passione per la musica?
Cap: La mia passione per la musica è nata già da piccolo. Ricordo che correvo per casa col mio mangianastri (ch’era, fra l’altro, munito di microfono) facendo finta di essere una star, cantando praticamente ad ogni ora del giorno.
Welo: Nata e cresciuta tra le note di musica classica mi sono avvicinata per esigenza personale al rap.
(P.S. Anche io, come Cap, ho sognato per anni di poter partecipare allo Zecchino d’Oro)

Cosa significa e com’è nato il nome Red Light Royals e il suo sound?
Red Light Royals nasce come nome perfetto per rappresentare quello che è il nostro percorso artistico-musicale.
Le Luci Rosse rappresentano le tre sfumature della nostra musica:
Le luci d’emergenza, che rappresentano i testi nei quali parliamo di situazioni sociali.
Le luci rosse dell’amore, un sentimento che inseguiamo tutti, e che noi mettiamo in tutti i testi ma specialmente nei testi che parlano delle relazioni sentimentali (di qualsiasi tipo).
Le luci rosse della passione, invece, rappresentano il lato più sensuale, erotico ma anche leggero e si riflettono nei testi di canzoni più “soft” che parlano per lo più di divertimento.

D’altro canto il nostro sound nasce dall’esigenza di esprimere noi stessi e tutte le sfaccettature delle nostre personalità (insieme ma anche individualmente).
Il sound dei Red Light Royals è il sound delle good vibes e delle luci rosse.

Come è stato concepito il lavoro “Boca Loca”?
In realtà il titolo deriva da una “sporca” improvvisata in studio, ma fondamentalmente racchiude con scherzosità il senso di provocazione estiva per la quale nasce: per tutte le storie passionali finite, ma che portano con sé un filo sottile di rimpianto. Chissà che il calore estivo non le possa riaccendere!?

E l’album da cui è estratto? Oppure è in cantiere un album che lo conterrà?
BOCA LOCA è uno dei prossimi singoli che presenteremo al pubblico! Vogliamo presentarci con questi piccoli aperitivi, degli stuzzichini prima della portata principale che sarà l’album che è in lavorazione e che prevediamo di pubblicare nel 2025! Per ora però non ci sbilanciamo oltre… vedrete che l’attesa varrà la pena!

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
Il percorso è stato lungo. Noi siamo nati effettivamente come due solisti. Ci siamo conosciuti in un workshop musicale all’interno del quale eravamo gli unici rapper per cui ci siamo presi subito. Da lì abbiamo iniziato a fare collaborazioni e live insieme, anche se ognuno col proprio repertorio, e poi ci siamo accorti che “chiedi una collabo qui, una strofa là…” eravamo diventati un duo a tutti gli effetti, dovevamo darci solo un nome. Da lì poi abbiamo fatto tanti live, tanti contest, siamo stati anche in giro per l’Italia e abbiamo fatto un mini-tour suonando per le strade di Milano. È un percorso tortuoso ma divertente e non vediamo l’ora di scoprire cosa ci aspetta da qui in poi!

Quali sono le vostre influenze artistiche?
Cap: Per quanto mi riguarda io ascolto di tutto ma ho una triade sacra che è quella rappresentata dai Black Eyed Peas, Dargen D’Amico e Cristina D’Avena.
Questi tre nomi sono coloro a cui mi sono ispirato da sempre e che poi, ognuno per motivi diversi, ha mantenuto accesa quella fiamma che ho dentro da quando sono nato che è la passione per la Musica.
Welo: Io non posso dichiarare di avere consciamente influenze artistiche specifiche, ma piuttosto un insieme fluttuante di generi altamente opposti tra di loro.

Quali sono le vostre collaborazioni musicali?
Abbiamo collaborato con molti artisti in questi anni.
Partecipando a contest e concerti qua e là abbiamo anche conosciuto persone dell’ambiente che ci hanno dato dritte e consigli.
Detto questo esistono persone con cui abbiamo collaborato a stretto contatto come ProMo L’Inverso, produttore e rapper romano che ci ha seguiti in studio e ha prodotto anche alcuni beat per noi.
Abbiamo anche collaborato con amici conosciuti nel nostro viaggio e amici che conosciamo da più tempo come Seven Diosma, Davide Dame, HiddenWolf e Michael L.

Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?
Affrontiamo la musica in tutte le sue sfumature ma I temi che affrontiamo sono quelli della libertà, l’adozione (esperienza passata da entrambi i membri del gruppo), l’abbandono, il mondo LGBTQ+, la rivalsa e il coraggio di esprimere sé stessi.

Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?
Abbiamo partecipato a tanti eventi di varia portata e abbiamo fatto tanti live nei posti più disparati.
Sicuramente un’esperienza che ci ha formato molto è il mini-tour che abbiamo fatto per le strade di Milano.
Nei nostri live potrete sentire tutti i nostri brani ma anche delle piccole anticipazioni di alcuni dei brani che usciranno molto presto.

Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?
La scena musicale italiana brulica di un sacco di bella musica, soprattutto nel sottobosco. Forse quello che manca ai piani alti è l’originalità e la voglia di spezzare la routine.
Spesso le canzoni che si sentono nei canali maggiori è tutta simile a sé stessa e segue la solita formula e il pubblico è un po’ assuefatto a questa formula che spesso penalizza i testi meno studiati ma più istintivi.
Detto ciò, internet ha dato modo comunque a tutti di trovare un pubblico indipendente dal genere musicale, dalla provenienza e dalla grandezza del progetto.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?
Abbiamo pubblicato già molti brani, vorrei consigliare personalmente a tutti l’ascolto di “ST’ESTATE MI BUTTO” (contenuto nel nostro primo EP intitolato “FAKESTATE”) e infine il brano intitolato “35”.
Preparatevi tuttavia perché presto arriveranno delle bombette mica male!

Progetti a breve e lungo termine?
Ci sono altri singoli pronti per essere pubblicati nei mesi a venire, durante questo 2024, e, come si diceva prima, c’è un album che sta nascendo proprio ora e che prevediamo di pubblicare nel 2025. Quest’album sarà un viaggio nel sound Red Light Royals ma anche un viaggio nelle sensazioni e nel nostro mondo che va oltre la musica. Ne sentirete delle belle.

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