A tu per tu con Animarea incredibile formazione

Accogliamo calorosamente e spalanchiamo le nostre curiose orecchie alla band Animarea, formazione poliedrica che sta facendo incetta di consensi coi suoi lavori musicali. Recentemente impegnata nella promozione del lavoro Welcome to Babylon, leggiamo con curiosità l’intervista alla band Animarea, grati e onorati per il loro tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica dei componenti, la formazione Animarea si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le quali con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto alla band Animarea!

Com’è nata vostra la passione per la musica?

Gabriele: Il nostro approccio con la musica inizia molto presto, eravamo bambini. Ascoltavamo la musica leggera che passava la radio, guardavamo Sanremo e già sognavamo qualcosa, sentivamo che quel mondo in qualche modo ci apparteneva, ci regalava vibrazioni positive, ci faceva stare bene. Scrissi una letterina a “Babbo Natale”, desideravo una chitarra… il desiderio fu esaudito e in quarta elementare scrissi la mia prima canzone!

Rossana ho sempre adorato cantare e ascoltare musica, di tutti i tipi. Oltre al POP in famiglia si ascoltavano spesso opere liriche. Sono stata portata dai miei genitori per la prima volta all’Arena di Verona a 10 anni, a vedere l’Andrea Chenier, di cui all’epoca ovviamente non capii nulla della trama ma rimasi folgorata da quello spettacolo e dalle vibrazioni che mi arrivavano dal palco e dall’orchestra. Ho sempre bellissimi ricordi legati ad altre opere viste all’Arena….. Madame Butterfly, Tosca, Turandot ….Ho sempre apprezzato quel mondo, da spettatore, ma la mia passione per il canto ha trovato come principale fonte di ispirazione le cantanti jazz e soul, degli anni 50/60 (e poi anche le più contemporanee), che mi hanno affascinato e “contagiato” nel mio modo di approcciarmi alla musicalità vocale.

Descrivi “Animarea” e i suoi pregi e i suoi difetti

Gabriele: Animarea è un progetto che inizia nel 2008, il nome nasce dall’esigenza di coniugare l’anima (Anima) e la colpa (Rea). La nostra anima è colpevole, ti tutti i sentimenti che proviamo e che si traducono in musica. Il nome è evocativo: sa di mare (“marea”) e di coinvolgimento (“Animare”). Vogliamo dare spazio ai sentimenti, ai sogni, alla speranza, all’immaginazione e alla voglia di divertirsi.

Rossana: – Pregi: crediamo nel nostro progetto e nel messaggio musicale che vogliamo trasmettere positivo e solare, lavoriamo sodo, ci diamo molto da fare!

Gabriele – Difetti: abbiamo sperimentato generi musicali diversi nei nostri dischi (a volta più jazz e bossa nova, altre volte più funky-soul, e adesso più pop contemporaneo con influenze anni ‘80 ‘90). Questo potrebbe “destabilizzare” l’ascoltatore. In realtà si tratta di passaggi per noi importanti e ciascuno descrive l’esigenza artistica e comunicativa di un certo periodo della nostra vita.

Come è stato concepito il lavoro Welcome to Babylon?

Gabriele: Il brano è stato scritto verso la fine dei vari lockdown, quando iniziavamo a ripartire un po’ con la vita reale. Sentivo l’esigenza di scrivere un brano che arrivasse in maniera trasversale e che fosse quindi più pop dei precedenti. Orecchiabile e coinvolgente. La canzone racconta la storia di una donna che, con le sue fragilità, ha affrontato coraggiosamente le sfide della vita. Le sofferenze fortificano ma anche ti cambiano. Le occasioni perdute, i problemi irrisolti, le costanti

 frustrazioni sono conflitti aperti che alimentano i disequilibri interiori e così la voglia di ribellione, di lasciarsi andare, soltanto per provare a sfiorare ancora il piacere della felicità. È la Babilonia dell’anima! Lì dove regna il disordine e la confusione, si infiamma la voglia di una libertà incondizionata. L’amore è il riscatto di una dimensione caotica. Il brano è stato arrangiato in collaborazione con il produttore Alberto Paderni (in arte “Paddo”) che ha lavorato con grandi artisti italiani (tra cui Ligabue, Gianni Morandi, Mietta, ecc.).

E com’è nato il suo videoclip?

Rossana: L’idea principale trae ispirazione da “New Babylon” dell’artista olandese Constant Nieuwenhuys. “New Babylon” è un progetto artistico che Nieuwenhuys ha sviluppato negli anni ’50 e ’60, in cui ha immaginato una città utopica. La rappresentazione artistica della città, in cui la luce, le sovrapposizioni e le superfici metalliche vengono utilizzate per creare una rappresentazione astratta della struttura urbana. La sovrapposizione di tinte e colori, come l’arancione per lei, il blu per lui e il viola quando i due componenti del gruppo sono insieme, rappresentano la diversità e la complessità della città. Le luci e i movimenti creano scie e gli elementi stilistici come le riflessioni e i “glare” vanno a rappresentare l’estasi del momento e il senso di perdita di inibizioni che si prova entrando in questa città utopica. Il video è stato girato con la regia di Graziano Guastella.

Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?

Gabriele: per il momento stiamo pensando a dei singoli indipendenti. Probabile che possano diventare parte di EP o di un disco futuro.

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

Rossana: sono molti anni che collaboriamo insieme. Abbiamo suonato molto sia come DUO che con formazioni più complete. Ma la nostra identità più vera e sincera è sicuramente il DUO. Quando suoni nei locali o negli eventi si fanno principalmente cover, e più suonavamo più la nostra scaletta si modellava di brani vicini al nostro stile e al nostro modo di essere.

Parallelamente Gabriele scriveva e sperimentava. All’inizio non avevamo le idee molto chiare ma abbiamo sempre fatto cose in cui credevamo e di cui sentivamo l’esigenza in quel momento.

Abbiamo partecipato a contest, ci siamo confrontati con grandi artisti, abbiamo studiato e tutto è servito per farci crescere. Crediamo che questo ultimo singolo ci rappresenti bene per quello che siamo oggi.

Quali sono le vostre influenze artistiche?

Rossana: il nostro background è molto variegato. Da giovanissimi ascoltavamo soprattutto POP e ROCK (italiano e internazionale). Io sono una patita degli U2, ho fatto un viaggio espressamente in Irlanda per andare a vedere un loro concerto! Siamo cresciuti con la musica anni 80 e 90 che ha regalato delle hit pazzesche che rimarranno nella storia della musica per sempre: Phil Collins, i Simply Red, gli Spandau Ballet, Pino Daniele sono solo alcuni nomi di quel meraviglioso periodo musicale. Successivamente ci siamo avvicinati al Jazz e al Soul. Diverse sono le influenze: dalle ispirazioni jazzistiche delle “divine” Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Etta James, alle raffinate produzioni di Burt Bacharach; da Stevie Wonder a Diana Krall; e poi ancora Norah Jones, Caro Emerald, Amy Winehouse, Incognito, Swing Out Sister, The Style Council, e molti altri. In questi ultimi anni ci siamo contaminati anche di musica più elettronica, Synth pop e contemporanea (come i Kadebostany, Purple Disco Machine, ecc.)

Quali sono le vostre collaborazioni musicali?

Gabriele: in questo momento stiamo collaborando – per la produzione artistica dei brani – con Alberto Paderni (assistente in studio in più progetti di Luciano Ligabue, batterista per Gianni Morandi, Mietta, i RIO, i Sonohra ecc.). Il disco precedente, intitolato “Holidays in Rome”, contenente dieci tracce (di cui due cover riarrangiate), è stato prodotto con la collaborazione di Michele Bonivento (importante pianista e tastierista della scena jazz, funky-soul, gospel e arrangiatore) e di tanti altri grandi musicisti fra i quali: Gianni Vancini (sassofonista di Umberto Tozzi, Antonella Ruggero, Enrico Ruggeri, Andrea Bocelli e Zucchero e molti altri), Leo Di Angilla (batterista di Jovanotti), Andrea Quinzi (batterista Riccardo Fogli), ecc.. Nello stesso periodo avviene l’incontro tra Rossana Bern e la grande Cheryl Porter (famosa cantante di Chicago: ha lavorato con artisti di fama internazionale come Zucchero, Mario Biondi, Paolo Conte, Katia Ricciarelli, Tito Puente, Mariah Carey, David Crosby e Amii Stewart, ecc.) da cui nasce un rapporto di collaborazione artistica. A Cheryl Porter piace il progetto discografico degli ANIMAREA e decide di parteciparvi come corista, nonché solista, in duetto con Rossana Bern, nel brano “I will never tire of fighting for love” (scritto da Gabriele Toniolo).

E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione?

Rossana: Red&Blue è una realtà importante, storica e consolidata, che ha lavorato con grandi artisti, e noi siamo orgogliosi di poter collaborare con loro per questo nuovo progetto!

Quali sono i contenuti che volete trasmettere attraverso la vostra arte?

Gabriele: Crediamo molto nella musica che fa sognare e che fa sperare. Negli ultimi anni stiamo vivendo tante situazioni difficili e complesse. C’è una disillusione diffusa, anche tra le nuove generazioni. L’arte è sempre l’espressione di un periodo storico. E nella musica di oggi si sente questo senso di disagio e non soltanto nei testi ma anche e soprattutto nelle ritmiche, nelle linee melodiche, e nelle scelte armoniche delle canzoni. Le vibrazioni che ci trasferisce la musica sono importantissime e vanno oltre le semplici parole del testo. Le nostre composizioni, anche quando parlano di difficoltà, nascondono sempre un messaggio di speranza, e di leggerezza. Vorremmo che la nostra musica trasmettesse un senso di positività e di serenità.

Parliamo delle vostre pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Gabriele: “Welcome to Babylon” è il nostro terzo progetto discografico.

Il primo lavoro è del 2011, un EP composto da cinque brani prodotto in collaborazione con Andrea Zuppini (musicista e arrangiatore, che ha lavorato con importanti artisti del POP italiano: Eros Ramazzotti, Rossana Casale, Fabio Concato, Alex Baroni, ecc.). Da tale EP è stato estratto il singolo “ONDA ANOMALA”, trasmesso da diverse emittenti radiofoniche locali e da RAI RADIO UNO durante il programma “Citofonare Cuccarini” condotto da Lorella Cuccarini. In quel periodo abbiamo ottenuto ottimi piazzamenti in alcuni contest tra cui “Festival di Ghedi” (Brescia), “Vota le Voci” (Padova), Videofestival Live (Milano). Il singolo “ONDA ANOMALA” è stato presentato in prima serata all’evento dell’estate “Festival Show 2012” (tappa di Belluno) davanti a un pubblico di diecimila persone, condividendo il palco con grandi nomi della musica italiana e internazionale (Matia Bazar, Enrico Ruggeri, Gary Go, Riccardo Fogli, ecc.).

Il secondo lavoro discografico è “Holidays in Rome”, un disco con dieci brani con sonorità jazz, bossa nova e pop-soul, ancora in rotazione su moltissime radio nazionali. Dal disco sono stati estratti due singoli “Holidays in Rome” e “My Heart is Yellow” dei quali è possibile visionare i relativi videoclip su Youtube.

Cosa ne pensate della scena musicale italiana? E cosa cambiereste/migliorereste?

Rossana: ci sono tantissimi bravi artisti in giro, ma davvero tanti! È bello sapere che c’è voglia di comunicare e fare musica. Purtroppo è difficile per gli artisti trovare gli spazi giusti per potersi esibire (molti meno locali fanno musica dal vivo rispetto a qualche decennio fa e non ci sono i budget…). Inoltre anche il mercato musicale rende complesso l’autofinanziamento dei propri progetti. La musica on line ha il vantaggio di arrivare al grande pubblico potenziale ma non dà le risorse sufficienti per investire nei propri progetti. C’è inoltre una omologazione di generi musicali, in molti fanno cose simili, spesso legate al mondo dell’Hip Hop e della Trap. Le canzoni manipolate/velocizzate e fatte per TiK Tok durano qualche mese… Si ascoltano sul telefonino e si perde il senso della bellezza di un arrangiamento. Si è smarrito il senso e la voglia di ascoltare un disco intero. Infatti, anche i grandi artisti, oggi optano per più singoli, piuttosto che per un lavoro impegnativo e costoso come il vecchio album. Le copertine da sfogliare, le foto e i crediti sono preistoria (tranne casi particolari, per pochi cultori, vedi il ritorno del vinile). Dovremmo abituare, soprattutto, le nuove generazioni ad ascoltare un po’ di tutto: la musica attuale ma anche quella che ha segnato la storia italiana e internazionale soprattutto degli anni ‘70 ‘80 e ‘90. L’altro giorno ascoltavo alla radio “La sera dei miracoli” di Lucio Dalla… e pensavo, con nostalgia, a quante cose sono cambiate…

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare?

Gabriele: Direi di ascoltare anche qualche vecchio lavoro degli ANIMAREA come “Holidays in Rome”, “My Heart is Yellow” e “Onda Anomala” (di questi trovate anche i videoclip). Siamo molto affezionati anche a “I will come”, “You Shine on Me” “I will never tire of fighting for love”” (feat Cheryl Porter), “Love at first sight”, “Far beyond the stars”. Infine vi invitiamo ad ascoltare anche due cover riarrangiate: “Hunting High and Low” dei mitici A-Ha e “Les copains d’abord” del cantautore francese Georges Brassens.

Quali sono i vostri programmi futuri?

Rossana: In questo momento ci stiamo dedicando alla promozione del singolo e abbiamo in programma un po’ di interviste radiofoniche. A breve pubblicheremo sui nostri social il calendario dei prossimi live estivi per venirci ad ascoltare dal vivo. Infine, stiamo già lavorando ai prossimi singoli che speriamo di farvi ascoltare fra non molto! Nel frattempo vi invitiamo ad ascoltarci su tutte le piattaforme digitali e a seguire tutti i nostri aggiornamenti su Facebook, Instagram e Tik Tok!

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