Un caffè con Filippo Ferrante tutto sulla sua vita e su Punto di equilibrio

Accogliamo calorosamente e spalanchiamo le nostre curiose orecchie a Filippo Ferrante, artista poliedrico che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Punto di equilibrio, pubblichiamo con estremo interesse l’intervista a Filippo Ferrante, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! In punta di piedi ma con la curiosità di un bambino entriamo nella musica e nella vita, Filippo Ferrante si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, tra le più importanti come quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Filippo Ferrante!

Com’è nata tua la passione per la musica? 

La musica è presente nella mia vita da sempre. Ho iniziato a suonare la chitarra classica all’età di 7 anni. La melodia e l’armonia nelle canzoni mi hanno sempre affascinato ed ho iniziato pian piano ad avvertire l’esigenza di creare qualcosa di mio. Ho scritto così le prime melodie e i primi testi fino ad appassionarmi anche al canto e a fondare la prima band. Con la band ho potuto maturare l’esperienza di incidere un album e confrontarmi con il mondo dell’industria musicale. Dopo la band ho iniziato un progetto solista di brani con un taglio più cantautoriale ricercando di affinare sempre più uno stile personale dalla scrittura alla tecnica vocale per arrivare alle produzioni, sound ed arrangiamenti


Dietro un personaggio può esserci 1, 100 o 1000 persone. Chi è Filippo Ferrante e il suo personaggio?

Nel mio percorso artistico, ho scoperto che dietro Filippo Ferrante cantante e artista, ci sono innumerevoli influenze, esperienze e sfaccettature che si intrecciano. Questo è frutto della collaborazione con le tante persone che ho incontrato nel mio percorso, sia nel processo di scrittura, di studio, di produzione, fino ad arrivare ai concerti dal vivo. Tutte le persone con cui ho collaborato in questi passaggi mi hanno sempre insegnato qualcosa ed hanno plasmato la mia figura di artista e persona, oggi.

Da un incontro o da uno scontro, tutto può essere ispirazione. Com’è nato il lavoro Punto di equilibrio? 

“Punto di equilibrio” tratta un tema universale e attuale, quello della ricerca dell’equilibrio interiore. Nasce proprio da questa esigenza e ci invita a riflettere sul significato della ricerca di un ordine, di un senso di risolutezza e pace che possiamo trovare solo dentro di noi indipendentemente da ciò che accade all’esterno. Il punto di equilibrio ha a che vedere anche con quelle situazioni in cui da un lato resistiamo o ci opponiamo ad un cambiamento e dall’altro proviamo ad abbandonarci al flusso della vita e a lasciarci trasportare dalle emozioni e dai nostri sogni.

Il lavoro è accompagnato da un video? 

Si. Il video della canzone è stato realizzato in un teatro con la regia di Andrea Mastronardi. Ho scelto, assieme al mio team, di realizzare un video immediato con me che canto questa canzone su un palcoscenico. La finalità era quella di comunicare con semplicità che una canzone viene scritta per essere condivisa e cantata con tutti.

È prevista l’uscita di un disco? 

Si, infatti, “Punto di equilibrio” è il secondo singolo estratto dall’EP “ La formula della trasformazione”.

In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, vuoi raccontarcele?

Quando si parla di percorsi artistici, è inevitabile che si presentino sfide e peripezie lungo il cammino. Ogni artista ha la propria storia di alti e bassi, di momenti di difficoltà e di successo.

Come cantautore, anche il mio percorso artistico è stato un viaggio pieno di alti e bassi. Ci sono stati momenti di grande ispirazione e soddisfazione, in cui le canzoni prendevano vita in modo naturale ed ho calcato palchi importanti. Tuttavia, ci sono state anche peripezie che mi hanno messo alla prova: ho dovuto affrontare momenti di “blocco creativo”, in cui le idee non arrivavano, e  si sono affacciati anche momenti di dubbio, in cui mi chiedevo se valesse davvero la pena perseverare nel mio sogno. Ma è proprio grazie a queste sfide che ho imparato a crescere come artista e come persona. Ogni ostacolo ha rappresentato un’opportunità per superare i miei limiti e scoprire nuove risorse dentro di me. Ho imparato ad abbracciare i momenti di difficoltà come parte integrante del mio percorso, sapendo che sono essenziali per la mia crescita e per la creazione di opere autentiche. Inoltre, ho avuto il privilegio di incontrare persone meravigliose lungo la strada che mi hanno sostenuto e ispirato tra cui collaborazioni artistiche, incontri con fan appassionati e con altri musicisti talentuosi che hanno reso il mio percorso unico.

Quali sono le tue influenze artistiche? 

Se penso a degli artisti che mi hanno ispirato citerei Battisti (della vecchia guardia) e Cesare Cremonini (della nuova guardia), anche se penso anche di essere stato influenzato ed ispirato da tanta musica, non solo italiana ed anche dalla stessa musica classica con la quale ho iniziato a formarmi artisticamente.

Quali sono le tue collaborazioni musicali? 

Le mie collaborazioni musicali sono riferite al mio team di lavoro: da Paolo Agosta (produttore artistico), alla mia band che mi accompagna nei concerti fino a tutte le persone che lavorano dietro le quinte per rendere questo progetto entusiasmante e ricco di soddisfazioni.

E la collaborazione con Red&Blue nel lavoro in promozione? 

Procede molto bene, sono professionisti del settore e gente per bene. Due ingredienti fondamentali quando si vuol costruire un progetto importante.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte? 

Dietro le note e le parole c’è l’ispirazione che trae origine dalle esperienze personali, dalle emozioni e dalle influenze culturali. Ogni canzone che compongo è un po’ come qualcosa di umano che prende vita, e spero che il pubblico possa connettersi con le storie e le emozioni che trasmetto attraverso la mia musica. 

 

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi? 

Le pubblicazioni sono continue e tutte importanti per me, perché tracciano un percorso ben definito che si evolve e che migliora nel tempo. Tuttavia tra le tante pubblicazioni, degno di nota può essere l’album prodotto con Diego Calvetti nel 2011. Come esperienze live, invece, in cima a tutte metto il “Battiti Live” che nel 2008 mi ha permesso di raggiungere una discreta popolarità nel Sud Italia, e di partecipare ad un tour molto prestigioso, con un brano suonato dai principali network in Puglia e non solo.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti? 

Penso che oggi non sia facile emergere nella musica come lo era però anche anni fa. Tuttavia sono rimasto sempre dell’idea che il “fare” porti a crearsi pian piano uno spazio in questo Mondo. Il “fare” per me è l’azione che trasforma in maniera rapida un’idea in qualcosa di concreto. Quindi è tutto ciò che c’è dietro allo scrivere nuove canzoni, sperimentare e perché no anche al “cannare” qualche brano o produzione. Molte carriere dei cantautori più affermati oggi in Italia e nel Mondo hanno vissuto un’esperienza simile, che dunque dal basso li ha portati sempre più su con un alternarsi di discese, risalite e poi ancora nuove discese, hit di successo e qua e là anche dei flop. E’ un po’ come la vita. Credo che un’artista non possa affermarsi solo con buona dose di popolarità, senza sporcarsi le mani.

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare? 

Consiglio di ascoltare tutto l’Ep “La formula della trasformazione”.

Sorprese e anticipazioni. Cosa bolle in pentola e a cosa stai lavorando? 

Stiamo lavorando alla programmazione di un tour nazionale. Ci sono già date fissate per questa estate su cui è possibile tenersi aggiornati tramite le mie pagine social.

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