La terra è triangolare è il singolo di debutto di Giacali, un testo che affronta con ironia il mondo del web che ha preso il sopravvento rispetto alla vita reale, con la propensione a diventare tuttologi ed esperti di ogni argomento. Quello del cantautore calabrese è un quadro a tinte scure ma raccontato con leggerezza e sotto forma di domanda, con il pensare e il mettere in dubbio le tesi che sono il contrario di quanto avviene sui social dove le fake news divampano e viene dato tutto per assodato.
Così le nuove manovre del governo sono criticate aspramente senza avere nessun tipo di competenza politica, l‘immigrazione viene percepita come il problema principale quando in realtà è solo il capro espiatorio dove indirizzare l’indignazione popolare, il terrapiattismo è una corrente di pensiero che ha preso gamba e ha trovato adepti, finti consulenti promettono guadagni facili con investimenti immediati e con lezioni a pagamento in cui spiegano i segreti per diventare ricchi con il marketing e similari. Alexa è il nuovo Dio in grado di dare una risposta a tutti i nostri perché e avere una buona connessione imprescindibile quasi quanto avere un piatto sul quale mangiare dopo una giornata di lavoro.
Giacali pone davanti all’ascoltatore queste immagini che sono tutt’altro che paradossali cercando di spronarlo alla riflessione, consapevole che siamo ormai vittime di un sistema digitale che ci ha inghiottiti e resi dipendenti, con un post su Facebook che ha sostituito il bar o l’ufficio postale come luogo di incontro dove sfogare le frustrazioni quotidiane.
Ascolta il pezzo su Spotify
Segui Giacali su Instagram
Giacali è un cantautore calabrese, classe 1996. Nelle sue canzoni affronta tematiche sociali e di attualità perché convinto che parlare di sentimenti in modo autentico debba essere un processo graduale e non forzato. Affonda le sue radici musicali nel cantautorato italiano con echi d’Oltremanica e una ventata di freschezza portata dal circuito indipendente, in cui mira a inserirsi come testimonia la scelta di farsi seguire nella produzione da Andrea Pachetti, dietro ai lavori dei The Zen Circus e Emma Nolde.