Quattro chiacchiere col talento puro di Kanestri

Onorati e privilegiati, diamo il benvenuto a Kanestri, artista poliedrico che sta raccogliendo ampi consensi sulle piattaforme digitali e non solo. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Calze a rete, pubblichiamo con gratitudine l’intervista a Kanestri, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Apprenderemo curiosità, vizi e virtù della musica e della vita, Kanestri si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, come ad esempio con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Tuffiamoci in questo mondo speciale e diamo un caloroso benvenuto a Kanestri!

Com’è nata tua la passione per la musica?

Non avendo musicisti in casa penso sia nata un po’ come a tutti gli altri, quindi facendomi trasportare dalle emozioni che la musica mi faceva provare ascoltandola in radio nei viaggi in macchina piuttosto che scappando dalle prime mode.

Poi mi sono chiesto “ma come si fa questa cosa?” e da lì mi sono appassionato al canto, poi ho suonato la batteria e infine mi sono trovato una chitarra elettrica tra le mani. La mia curiosità mi ha permesso di conoscere un lato creativo della mia personalità al quale tengo molto. Ed eccomi qui.

Usa tre aggettivi (e perchè) per descrivere “Kanestri” e il suo personaggio.

Artistico. Spigoloso. Irrisolto. Sono nato sotto il segno dei gemelli e tempo fà lessi tale dicitura in un oroscopo di un giornale di bassa lega.

Che poi nemmeno ci credo agli oroscopi. Ma quelle parole mi calzavano a pennello!

Artistico perchè amo tutto ciò che si crea dal niente ma in qualche modo lascia un segno, dalle albe alla filosofia, passando per la musica, la cucina e i sorrisi.

Spigoloso perchè come dice il mio manager sono un rompico-vabèavetecapitosususu.

Irrisolto perchè ancora non ho capito cosa voglio dalla vita, ma ci lavorando. Evidentemente male, ma sempre con Costanza.

Il “personaggio” KANESTRI non è nient’altro che un Teo qualsiasi che prova a dar voce a ciò che gli viene facile fare, quindi l’antipersonaggio per eccellenza. Invece che mettere una maschera ne ha tolte almeno un paio e mette il cuore davanti per sbirciare ad ogni incrocio.

Comunque queste tre parole me le tatuo. 

Come è stato concepito il lavoro Calze a rete?

Tutte le mie canzoni nascono chitarra e voce, poi insieme al mio team scegliamo il vestito più adatto in base a ciò che voglio comunicare.

“Calze a rete” è un brano che ho scritto poco più di un anno fa e che racconta di una giornata nella quale ho provato tante emozioni differenti, parla d’amore come tutte le mie canzoni. E l’amore a volte, nella sua bellezza e autenticità, può fare male.

E com’è nato il suo videoclip?

E’ un videoclip un pò pazzo!

Ho deciso di incentrare tutto il concept sulle parole che uso nella seconda strofa: “Non mi perderei più la tua torta di mele..”

Girato a Senigallia, mia città d’origine, alcune scene in spiaggia e altre proprio a casa mia dove abbiamo allestito un set.

Ma basta spoiler, sarà più divertente godersi il videoclip e assaggiare anche un pizzico di ironia.

Ci sarà anche un lapdancer!

Studi, gavetta, sudore e soddisfazioni… vogliamo conoscere la tua storia, tutto il tuo percorso!

Ah per tutto il percorso c’è il mio IG @kanestri_

Breve incipit: nasco come cantante e chitarrista nell’ambiente punk rock, scrivo canzoni come antidoto alle delusioni e nella vita volevo fare il giocatore di basket. Si, il nome Kanestri è anche un pò per quello.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Ascolto tanta musica ma il mio cuore batte ancora forte per tutto il mondo punk rock.

Green Day, No Use For A Name, NOFX e altre 100 band di quella scena.

Poi c’è tutto il cantautorato italiano dal quale provo costantemente a trarre ispirazione, i nostri migliori poeti hanno inciso dischi.

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Penso si vada a fasi. Le canzoni sono come nuvole che prima o poi ti passano davanti e devi essere pronto a cogliere, mi capita di vederle mentre sono al lavoro in studio o anche durante una passeggiata. E in base alle emozioni che ti attraversano in quell’istante provi a dargli un colore, una forma, un tono. In questo periodo ho sicuramente la necessità di parlare d’amore in tutte le sue sfaccettature.

Parliamo delle tue esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Come Kanestri sono all’inizio di un percorso artistico, anche se in passato ho suonato molto dal vivo con band punk rock.

In questo periodo sto lavorando in studio sul mio sound e sull’identità da dare al progetto.

Ci saranno naturalmente anche i live nei prossimi mesi, sia con la band che in solo chitarra acustica e voce.

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

La scena che citi è lo specchio della società nella quale viviamo, quindi alcune cose da portare sul palmo di mano e altre da scavare sei metri per poi coprire il tutto con velocità.

Lato artisti ce sono centinaia meritevoli che mi stanno conquistando per la loro autenticità. Cambiano le generazioni e il modo di vedere le cose. E per fortuna! Viva i punti di vista!

In ogni caso la sensibilità di ogni singolo artista, al di là del mero genere di riferimento o della qualità soggettiva del suo operato, è sempre da preservare ed custodire.

Lato discografia mi piacerebbe vedere meno sangue di giovani artisti che, alle prese con promozioni e vari servizi da acquistare sperando nel miracolo, perdono di vista il vero obiettivo.

Sappiamo bene che oggi il musicista non può parlare solo di musica, fa un po ridere ma è così. Tra l’altro lo è sempre stato, oggi è solamente più palese ed abusato e la tecnologia ha fatto il resto.

Detto questo, in generale, a me sembra comunque di sentire un buon profumo.

Oltre a “Caze a rete” quale altro brano ci consigli di ascoltare?

Come faccio a consigliarvene solo uno tra “Tulipani Viola” e “Rose Rosse e YouPorn”?

Entrambi raccontano delle parti di me alle quali tengo molto.

Ah si mi piacciono i fiori, ne ho regalati spesso alle persone importanti.

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Ho buttato via cassetti come vecchie scarpe.

Vivo la mia quotidianità un secondo alla volta, un obiettivo alla volta.

I miei sogni ora sono liberi di viaggiare ovunque e canticchiano d’amore, scoperte e serenità.


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