Un caffè con Devon Miller tutto sulla sua vita e su Vieni o no

Diamo oggi il benvenuto a Devon Miller, artista poliedrico che raccoglie consensi a go-go. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Vieni o no, approfondiamo con riconoscenza l’intervista a Devon Miller, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti musicali e di vita, Devon Miller si aprirà a noi con quelle che sono le collaborazioni, fra le tante, quelle con Red&Blue, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Devon Miller!

Com’è nata tua la passione per la musica?

Non ricordo bene quando è nata la passione per la musica, mi ricordo che da quando ho memoria ho ascoltato musica, perché mi ha sempre dato la possibilità di evadere
da una realtà che non mi piaceva.
La passione per la scrittura, allo stesso modo, mi ha accompagnato sempre ma ho iniziato a dedicarmi a questa con più costanza dal 2013 in poi, ovvero dopo il mio arresto.
Mi sono cimentato nella scrittura del mio primo vero brano tramite una
collaborazione con dei ragazzi che vivevano con me in comunità in quell’anno e da lì ho continuato fino al concepimento di “Vieni o no”.

Com’è nato “Devon Miller ” e il suo personaggio, il suo sound?

In verità non ho mai pensato di creare un personaggio vero e proprio, cerco di portare me stesso nella mia scrittura.
Infatti, col brano “Vieni o no” cerco di raccontare uno spaccato della mia vita.
L’aneddoto legato alla creazione del nome d’arte “Devon Miller” è abbastanza
divertente. Infatti, la sera in cui scelsi questo nome ero appena tornato da una serata con dei miei amici e, non riuscendo a prendere sonno, trovai un film in TV con protagonista di nome “Devon” e il cui regista portava come cognome “Miller”: non so spiegarvi l’associazione, ma mi ricordo che l’assonanza dei due nomi mi piacque molto e decisi di utilizzarla.
Il mio sound nasce con l’idea di coinvolgere l’ascoltatore rendendo semplice la comunicazione del testo e con l’obiettivo di essere riconoscibile e non confondibile con altri artisti.
Mi piace anche l’idea che le mie sonorità trasmettano “vibes” positive.

Come è stato concepito il lavoro “Vieni o no”?

Ho iniziato a concepire “Vieni o no” con l’intento di portare come protagonista il “legame”.
Il legame con gli amici, con le donne, ma soprattutto con la strada: questo legame ha infatti forgiato la persona che sono.
Mi piace pensare che chi ascolta “Vieni o no” possa identificarsi con il mio percorso di vita, con il legame di cui parlo, e trarne beneficio.

E com’è nato il suo videoclip?

Non ho ideato un videoclip per “Vieni o no”. Probabilmente lavorerò a dei videoclip per i miei pezzi futuri.

Il lavoro fa parte di una serie di uscite che culminerà in un disco?

Come ben sapete non posso spoilerarvi nulla.
Vi invito però a seguirmi sui social, sul mio canale youtube e spotify per essere sempre aggiornati sulle mie nuove uscite.

Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?

Dal momento della mia prima pubblicazione, dopo una serie di produzioni, ho avuto un momento di pausa, poiché incombenze della mia vita mi hanno portato a dover investire molto tempo ed energia in altro.
Tendo, dunque, ad identificare il mio vero esordio con l’uscita di “Vieni o no”.
Da quel momento ad oggi sto dedicando tanto impegno e dedizione alla mia musica e alla scrittura, con tanti progetti in arrivo.

Quali sono le tue influenze artistiche?

Non ho un riferimento preciso a livello di modello artistico, cerco di prendere gli spunti che mi piacciono da diversi artisti per creare un mio stile personale.
Sicuramente mi influenza molto la musica degli anni ‘80, tra i riferimenti mi piace molto Terence Trentd’Arby, che ascoltavo molto da piccolo, da cui ad esempio ho preso ispirazione per la creazione di alcune parti di “Vieni o no”.
Un altro mio modello è “Donna Summer”, di cui mi piace molto lo stile accattivante che cerco di adottare nella melodia dei miei brani.

Quali sono le tue collaborazioni musicali?

Al momento non ho collaborazioni all’attivo ma dopo l’uscita di “Vieni o no” e di altri brani, spero di trovarmi in studio con artisti che stimo per lavorare insieme ad una collaborazione

Quali sono i contenuti che vuoi trasmettere attraverso la tua arte?

Tra i contenuti che voglio trasmettere con la mia arte c’è sicuramente la
spensieratezza, la riflessione sulla vita, sulle connessioni umane che si creano anche in situazioni particolari.
Questo è un argomento che mi sta molto a cuore e che tratto in “Vieni o no”.
Vorrei inoltre infondere agli altri l’idea che, anche partendo dal niente, puoi arrivare a raggiungere i tuoi obiettivi.

Parliamo delle tue pregiate esperienze di pubblicazioni, live, concerti o concorsi?

Ho fatto un paio di live intorno al 2018 in un noto locale a Milano che dà l’opportunità agli artisti emergenti di esibirsi, in quelle occasioni si trattava di un contest per un’importante casa discografica romana, e in palio c’erano una produzione, e la realizzazione di un videoclip, ma l’energia che mi trasmise il pubblico mi fece innamorare ulteriormente di performare live

Cosa ne pensi della scena musicale italiana? E cosa cambieresti/miglioreresti?

Nel panorama della musica italiana vedo che le cose stanno diventando un po’ tutte uguali, non mi riferisco ad artisti in particolare, ma è arrivato il momento di rinfrescare un po’ “l’ambiente” tirare fuori qualcosa di nuovo, e io spero di aver iniziato questo processo con l’uscita di vieni o no, in questo brano ho voluto esaltare le melodie, senza però trascurare il contenuto 

Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigli di ascoltare 

Ho altri brani che ho fatto uscire su Spotify, ma oramai non mi rappresentano più, poiché li ho scritti in una fase della mia vita che era molto diversa da ora, ma consiglio a tutti di ascoltare vieni o no, e di restare connessi sui miei social per le prossime uscite

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?

Mi piacerebbe che col passare del tempo la mia carriera musicale si consolidasse fino a portarmi a raggiungere traguardi importanti, ad esempio un mio sogno nel cassetto sarebbe quello di esibirmi al Forum di Assago per potermi nutrire dell’energia del pubblico e poter allo stesso tempo donare al pubblico la mia energia.
Legandomi a questo, un mio sogno è quello che la gente si possa identificare con quello che scrivo e farne uno spunto di riflessione 

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