Dall’attenta analisi delle relazioni personali alla creazione di una traccia che sfida le norme sociali, diventando un vero e proprio atto di resistenza alle convenzioni, “Algoritmo” di SayLar si fa spazio nella scena italiana raccontando, in un hardcore rap serratissimo, il conflitto interiore e la ricerca di autonomia emotiva nell’era digitale.
Con un debutto che non passa inosservato, SayLar fa il suo ingresso nel panorama Hip Hop del Belpaese come un vero interprete dei tempi moderni: “Algoritmo”, primo estratto dell’EP “Resort” di prossima uscita, è una fusione di barre, incastri e punchlines che si prendono per mano e viaggiano nell’Io più profondo dell’artista, in un percorso di liberazione dalle catene delle aspettative altrui che, oggi più che mai, gravano su ogni singola scelta che decidiamo di intraprendere.
SayLar descrive il brano come una reazione viscerale alle pressioni esterne, una rivelazione del desiderio di gestire gli eventi in maniera indipendente, senza lasciarsi sopraffare da imposizioni mascherate da norme:
«”Algoritmo” nasce all’inizio di gennaio come una risposta istintiva alle situazioni che la vita mi pone davanti. Questo pezzo riflette il desiderio del mio Io più autentico di affrontare gli eventi senza subire passivamente le costrizioni della realtà quotidiana. L’ho scritto in maniera spontanea, basandomi su esperienze vissute ed errori passati: funge un po’ da catalizzatore per attivare in me la reazione appropriata a ciò che mi circonda, piacevole o meno».
Queste riflessioni trovano eco nelle liriche incisive di “Algoritmo”, in cui ogni verso serve da ponte tra il vissuto personale di SayLar e le tematiche universali dell’autenticità e dell’integrità individuale.
«Non mi bevo tutto quello che mi hai detto, le tue parole dolci come assenzio», canta l’artista, delineando il suo distacco dalle illusioni confortanti ma ingannevoli che spesso vengono propinate come verità. Questa linea mostra come il brano scavi nella lotta per mantenere la propria identità e percezione delle cose, nonostante le distorsioni create dalle relazioni e dalle circostanze.
«Adesso apri la pagina e più o meno prendi spunto», prosegue il testo, suggerendo una rinascita e una trasformazione che sono tanto una sfida quanto una liberazione. SayLar invita gli ascoltatori a riflettere su se stessi e a trovare il proprio “Algoritmo” personale per navigare la vita, uno che non sia preimpostato da altri, ma creato attraverso esperienze vissute in prima persona, sulla propria pelle.
SayLar, che ha iniziato a scrivere testi come forma di sfogo personale prima di mettere le sue parole in musica, ha maturato il suo stile attraverso esibizioni in diverse città, tra cui Milano, Torino e Pavia. La sua capacità di adattarsi a generi musicali differenti, dall’hip-hop al rock, dall’elettronica al drum and bass, riflette un eclettismo che risuona fortemente in “Algoritmo”. Il suo nome d’arte, scelto per rappresentare la sua capacità di comprendere il funzionamento delle cose con un solo sguardo, incarna la sua musica: intuitiva, riflessiva e incisiva.
“Algoritmo” è un promemoria per chiunque cerchi di comprendere e accettare le proprie complessità in un mondo che sempre più spesso vuol semplificarci e categorizzarci. SayLar non solo racconta una storia, ma invita ad una partecipazione attiva, ad andare oltre l’ascolto passivo, spingendoci verso una comprensione più profonda di noi stessi, delle nostre dinamiche interiori e di ciò che ci circonda.
Con “Algoritmo”, SayLar, oltre a sancire il suo esordio discografico, stabilisce anche un nuovo standard per l’autenticità nella musica contemporanea, in particolare nel panorama rap italiano.